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DIVAGAZIONI ROMANISTE… Mirante: il valore aggiunto

di Franco BOVAIO – Per molti statistici è Mirante ad aver fatto l’assist a Spinazzola per il gol dell’1-0 contro la Fiorentina. E se così fosse, dopo molto tempo, un portiere entrerebbe nella classifica stagionale degli assist-man giallorossi. Per altri no, perché sostengono che sarebbe stato un piccolo e impercettibile tocco di testa di Dzeko a liberare il terzino sinistro verso la porta dei viola.

Sia come sia, va sottolineato il fatto che per la seconda partita casalinga consecutiva Antonio Mirante entra di diritto in una rete di quella che è ormai diventata la “sua” Roma grazie ad uno dei suoi millimetrici lanci con i piedi. Scriviamo “millimetrici” perché già contro il Benevento era accaduto che grazie ad una di queste sue giocate, che all’improvviso lanciano il micidiale contropiede giallorosso (o ripartenza, chiamatela come volete), la Roma è andata in gol. In quel caso il portiere lanciò Mkhitaryan che poi, a sua volta, servì a Dzeko il pallone del 2-1.

Segno evidente che il portiere promosso titolare quest’anno da Fonseca al posto di Pau Lopez, oltre che con le mani, tra i pali, è bravo anche con i piedi. E questa, con quei tre lì davanti (Dzeko-Pedro-Mkhitaryan), che se lanciati negli spazi non li ferma nessuno, può diventare un’importante soluzione tattica in più a disposizione del mister. Perché se è vero che Fonseca ama far ripartire l’azione dal basso con una costruzione di quest’ultima che parte dalle retrovie e si alimenta, poi, passaggio dopo passaggio, è anche vero che con questo Mirante in versione Di Bartolomei la variante è bella e pronta. E chi ha visto giocare Agostino, come noi, sa di cosa parliamo. E sa anche che il paragone tra il portiere e il capitano può sembrare irriverente, ma è efficace per spiegare cosa intendiamo per “giocata Mirante”.

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