Fonseca, il bilancio da scudo
(IL MESSAGGERO) Il grande dubbio della Roma, e dei Friedkin, si chiama Paulo Fonseca, che, sabato sera, ha vinto il 1° match in stagionale. Ma la prestazione è stata insufficiente: decisivi gli interventi Mirante. Dan e Ryan hanno preso atto del passo indietro dopo il pari contro la Juve all’Olimpico: il presidente e il vice, bocciando la prova alla Dacia Arena, riprenderanno la riflessione fatta già ad agosto e durata fino alla sfida contro i campioni d’Italia. Fonseca si è salvato allora e resiste oggi solo per il preoccupante indebitamento del club giallorosso. In sintesi: la Roma non vorrebbe pagare fino a giugno 2 tecnici. Ecco perché l’avvicendamento non è stato preso in esame prima dell’inizio di questo torneo e non è la priorità di queste ore. Al tempo stesso, come è giusto che sia, i Friedkin si guardano attorno. Incontri ne hanno avuti in Italia e all’estero, cambiando spesso interlocutore. Spezzando anche la continuità di qualche rapporto privilegiato con i soliti procuratori che da tempo dettano legge sul pianeta giallorosso. Ad esempio con Ragnick, a differenza che con Paratici, hanno interpellato un manager che frequenta pure gli States. E ad Allegri, invece, sono arrivati senza passare per alcun procuratore.