GENT-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

L’obiettivo era passare il turno di Europa League e la Roma l’ha fatto. Certo, chi si attendeva continuità dopo la prestazione con il Lecce è di certo rimasto deluso.

Sul livello di qualche giorno fa, infatti, si è confermato il solo Mkhitaryan, autore dell’assist di qualità per Kluivert che permette alla Roma di trovare subito l’1-1.

I padroni di casa ripropongono la gara della settimana scorsa: corrono, sono organizzati, provano a metterla sul fisico e a sfruttare la spinta del piccolo stadio che li accoglie. Ma non fosse per il posizionamento di Mancini e Spinazzola sull’1-0 di David – posizionamento inaccettabile anche a livello di Pulcini – avrebbero potuto giocare un paio di giorni senza mai impensierire davvero Pau Lopez.

Emblema del livello dell’avversario giallorosso è il capitano, tal Odjidja, che tenta in più occasioni di battere a rete, non trovando praticamente mai la via dei 7,15 metri.

Dalla sua la Roma patisce la mancanza di qualità denunciata da Dzeko al termine della partita con il Sassuolo: molti passaggi sbagliati, così come diverse scelte nei momenti cruciali.

Il tutto “sugellato” da questa stucchevole ricerca del gioco dal basso, realizzato da interpreti non all’altezza di un palleggio di qualità. Capita così che il tifoso se la prenda, tra gli altri, con l’incolpevole Cristante, costretto a fare il regista non avendone certo le caratteristiche.

Si va avanti, quindi, ma è più forte la preoccupazione per cosa potranno riservare alla Roma gli ultimi tre mesi di stagione del pensiero che squadre come Ajax e Arsenal siano uscite dall’Europa League.

Il Destino è cinico e baro e ci porrà di fronte, nel turno successivo, il Siviglia dell’ex Monchi: come non bastassero, tra le nostre preoccupazioni, le qualità e l’esperienza degli spagnoli nella competizione e i tanti problemi della Roma.

(Rubrica di Diego ANGELINO)