di Paolo MARCACCI – Campioni del mondo a confronto, con una stretta di mano che contiene più classe di tutta la Serie A attuale: che coppia sarebbero stati Francesco Totti e Giancarlo Antognoni. È storia di grandi giocatori e partite sempre vibranti, Fiorentina – Roma, con quella di oggi che non fa eccezione e che offre grandi giocate e grandi disattenzioni, in tutte e due le aree o, ancora più esattamente, in tutte e due le trequarti. In quella della Roma, ad esempio, si offrono troppe occasioni per crossare su entrambi i lati, soprattutto quello offensivo di destra dove la Viola insiste giocando su Gil Dias, che è il suggeritore del primo pareggio di Veretout. Il secondo gol dei toscani scaturisce dal lato opposto, dove Biraghi suggerisce a Simeone lo spunto per uno stacco tanto perentorio quanto indisturbato. In mezzo, i due vantaggi romanisti, con Gerson che, dopo essere stato schierato titolare, sorprende anche per lucidità in fase di conclusione; dei fondamentali si sapeva già, quindi non stupiscono, pur col coefficiente di difficoltà aumentato dal terreno appesantito, i due rasoterra chirurgici con cui apre lo Sportiello destro e quello sinistro alla Fiorentina.
Note sparse: Gonalons, ottimo nell’assistenza a Gerson in occasione del momentaneo 1 – 2, forse ha tenuto palla una frazione di secondo di troppo, rimediando per questo anche qualche colpo proibito; Manolas sempre tempista nell’anticipo in occasione delle situazioni più “hard” dalle parti di Alisson.
Maggiore la qualità del centrocampo romanista, sorprendente a tratti il dinamismo di quello viola, anche per demeriti giallorossi.
Finisce con Alisson sugli scudi, per un duplice intervento salvifico, un primo tempo troppo rocambolesco per non scatenare la prevedibile ramanzina di Di Francesco nell’intervallo.
La ripresa si apre con la Roma in avanti e con Dzeko terminale del forcing; la sensazione è quella di una squadra che voglia forzare i ritmi per indirizzare meglio l’andamento della gara.
Detto, fatto: minuto 50, angolo arcuato di Kolarov, “virgola” di Dzeko, gol di Manolas. Pesantissimo, fratelli.
Ora basta disattenzioni. Ha ragione Nainggolan nel richiamare all’ordine tutto e tutti. Ammonito Pezzella, che ricorre al badile per fermarlo. Ora la Fiorentina è un mollusco violaceo nel guscio della propria area, come se il terzo gol romanista le avesse falciato gli entusiasmi. Evitare i cross dalle fasce, please.
È ancora molto lunga la gara, i peccati di disattenzione li abbiamo già commessi tutti.
Minuto 60, Gonalons perde un pallone potenzialmente sanguinoso, da cui nasce un’incursione di Chiesa. Queste le cose da evitare, più rischiose mano mano che si avvicina la fine.
Minuto 65, fuori El Shaarawy, dentro Perotti. Fiorentina che continua ad aspettare l’errore per poter ripartire. Ammonito Gonalons al minuto 66 per azione fallosa. Spreca Dzeko, subito dopo, un’incursione di Nainggolan per vie centrali; gioco spezzettato e ritmo più basso, ci starebbe ora l’ingresso di De Rossi, o di Strootman. Tocca a quest’ultimo rilevare Pellegrini. Passa il tempo, ma troppo lentamente, la Roma deve evitare di schiacciarsi, ora, gestendo il pallone più che può. Minuto 73, preziosismo di Nainggolan in area viola, col tacco che vorrebbe servire Dzeko. Doppio cambio viola, fuori Chiesa e Badelj per Sanchez – nostalgico dei “The Jackson 5” – e Babacar. Bene Gonalons ora, nel congelare la palla e nello spezzare ogni tentativo di trama viola. Chiede il cambio Gerson, ora, al minuto 80, il che si traduce nel ritorno di Defrel. Cos’avrà fatto però Gerson? Ennesimo infortunio muscolare? Pezzella dovrebbe essere già stato espulso, nel frattempo, visto che continua a picchiare Gonalons. Minuto 84, devastante Kolarov a sinistra, col servizio per Defrel che spara alto, malamente.
Dio benedica Alisson, che nega a Simeone il pareggio uscendo a terra, al minuto 86.
Bisognava chiuderla prima, le occasioni ci son state. Ci pensa Perotti, sul lancio di Nainggolan che sradica il pallone e confeziona l’assist. Quarto gol, i toscani cominciano a sfollare per tornare a casuccia a confortarsi col vin santo e i cantuccini.
Ora la Fiorentina è freddina e troppo cotta, e Sportiello nega a Defrel la gioia del gol.
Passeggia Fra’ Pioli, sconsolato, davanti alla propria panchina. Non può fare altro, al cospetto della Roma di Eusebio.
Finisce così, sperando che continuino a trascurare la Roma.