ACCADDE OGGI…9 novembre: 2003. Mancini e quel gol al Derby…
Ci sono partite che vengo ricordate più per un singole evento che per il risultato dello stesso match, basti pensare all’esempio di Alessandro Faioli Amantin, per tutti Mancini, e il derby del 9 novembre 2003. Quella fu una partita brutta e nervosa dove è prevalsa la paura di perdere sulla voglia di conquistare l’intera posta in palio.
I gol di Mancini ed Emerson sono arrivati a dieci minuti dalla fine, ma la rete di tacco del terzino destro brasiliano, arrivato in Italia per fare il vice-Cafu e finito in panchina l’anno prima a Venezia, vale molto di più. E’ il segnale del nuovo spirito dei giallorssi che portò alla fine dell’anno ad arrivare secondi in campionato.
In quel periodo, decidemmo di intervistare il nuovo idolo consacrato dal derby, che ci raccontò un po di lui… Ecco un piccolo estratto per i nostri lettori multimediali… Buona lettura!!!
LA ROMA 226 – DICEMBRE 2003
ALESSANDRO FAIOLI AMANTIN “Mamma mia che gol”
Quale è il tuo nome?
Prima di tutto voglio dire che il vero cognome è Fagioli, quello di mia madre. In Brasile è possibile scegliere uno tra i 2 genitori e per me ha scelto mia mamma Ubalda. Per quanto riguarda un solo nome, preferisco Mancio: è portoghese e significa placito, sereno. Io sono fatto proprio così e questo carattere tranquillo me lo ha dato la Fede. Senza non sarei capace di stare lontano da casa e dalle persone care. Il nome originale era Mansinio, ma al mio allenatore delle giovanili sembrava troppo aggressivo. Così l’ho cambiato.
I Tifosi?
i tifosi Romani sono addirittura più appassionati dei brasiliani
Hai sostituito certo Cafu?
All’inizio avevo un certo timore ma questo è normale. Poi la Roma, una grande squadra. Credo però di aver superato bene perchè ero consapevole della mia forza. Ho sentito la pressione non la paura. Non era facile da un punto di vista psicologico sostituire un campione come Lui. Adesso va Tttto bene.
Dividi la stanza ancora con De Rossi?
Si lui è un romano vero: prima del Derby ha detto dai, vai e segnala alla Lazio. Io glielo ricordo sempre.
Vogliamo trovare un’altro soprannome?
Io penso solo a giocare. Il soprannome conta poco. Mansini va bene, va bene…