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Dall’abbondanza alla carestia: Fonseca perde uomini e punti

(IL MESSAGGERO, Ferretti) Le patate non possono più attendere. Se uno non ha la forza per reggere la pressione di una partita o di uno stadio, è bene che cambi mestiere e vada a zappare la terra. Non ha più senso, conveniamo con Paulo Fonseca, che si presenti in maglietta e mutandine davanti a 30 mila o giù di lì tifosi. I campi di patate non possono più attendere Davide Massa, uno degli arbitri più scarsi della storia del calcio italiano. Uno che nel momento in cui è stato chiamato a decidere, ha scelto di non decidere.

Ci riferiamo, ovviamente, all’azione del gol annullato a Kalinic, nel corso della quale Massa non ha fischiato nè il gol della Roma né il suo annullamento. Ha solo deciso che era il caso di non intervenire, salvo farlo dopo una manciata abbondante di minuti trascorsi a pensare: e mo che devo fare? Massa, lo hanno visto tutti, in campo non sapeva cosa fare. E uno così, viene automatico pensarlo, dovrebbe attaccare il fischietto al chiodo, indossare al volo gli scarponi e trasferirsi a lavorare nella campagna ligure.

PIU’ INFORTUNATI CHE TITOLARI – Detto questo, resta la classifica che, dopo sette giornate, recita Roma a quota 12 punti. Frutto di tre vittorie e altrettanti pareggi, oltre al ko interno contro l’Atalanta. Eccolo, il punto dolente: l’Olimpico. La squadra di Paulo Fonseca, in campionato, ha vinto solo una volta contro il Sassuolo – alle pendici di Monte Mario. Pari con Genoa e Cagliari (e Lazio, anche se in trasferta) e ko con i nerazzurri di Gasperini. Lontano dalla Capitale, due viaggi e sei punti.

Ma Fonseca, questo va assolutamente sottolineato, sia in casa che fuori ha dovuto fare i conti con troppi problemi per sorridere un po’ di più al campionato. Il tecnico portoghese ha avuto finora più infortunati che titolari, e questo non l’ha minimamente aiutato nel suo lavoro. E’ arrivato, di fatto, a raschiare il barile, a mettere in campo gente che dovrebbe fare un altro mestiere per poter allestire, anche in corso di gara, una squadra vera, seria. Una Roma in grado di trasformare in (più) gol l’enorme mole di gioco espressa anche ieri contro il Cagliari.

Il gruppo costruisce, costruisce tanto ma capitalizza poco. Fino a poche settimane fa, pensando alla rosa di Fonseca, si parlava di abbondanza: ora è arrivato il turno della carestia. Con gente che va a terra e non si rialza se non dopo mesi. La partita contro il Cagliari, che ha regalato altri gravi infortuni, ha chiuso una settimana che resterà nella storia del club come una delle peggiori di sempre. Ci mancava solo Massa per completare l’opera.

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