Due record che non danno una coppa, ma significano molto…
da REDAZIONE – Da copione, la Roma doveva vincere e lo ha fatto ed oltretutto lo ha fatto bene, soffrendo con un prestazione di forza, ma senza mai andare in affanno. Sono tanti i fattori da considerare in questa vittoria, ma non bisogna mai scordare che è una vittoria che porta 3 punti e porta con se tante buone notizie. La Roma, che forse può essere considerata ridimensionata negli undici rispetto alla passata stagione, sa ora di avere 22 titolari, cosi come Di Francesco aveva chiesto. Ieri abbiamo visto un centrocampo completamente rinnovato negli uomini, ma non nel disegno tattico. Questo sta a significare anche che gli schemi del mister giallorosso vengono assimilati, e non sono più gli uomini a fare la differenza, ma il gioco.
Abbiamo visto il debutto di Karsdorp tra le mura amiche dell’Olimpico: ottime qualità e un grande progetto di calciatore, sicuramente utile per lungo cammino di questa stagione. Se cosi fosse, possiamo contare sull’ormai certezza Kolarov su una fascia e lui sull’altra, liberando Florenzi dagli impegni difensivi per dedicarsi a quelli offensivi, che direi che non gli riescono per nulla male.
(Veniamo solo a conoscenza del grave infortunio al giovane giallorosso. Dispiaciuti da tifosi, ma soprattutto per il ragazzo. Parlavamo di sfortuna, e mai come adesso ribadiamo come sia possibile tutta questa sfortuna. Non possiamo che fare un grosso, enorme, in bocca al lupo al giocatore!!!)
Abbiamo visto Perotti tornare al gol e ad essere il rigorista della squadra. Certo, non avrà tirato il migliore rigore della sua vita, ma i migliori rigoristi non sono quelli che tirano meglio, ma quelli che hanno la media più alta. In questo, Diego fa da scuola a tutti.
In ultimo, la Roma fino a questo momento ha la migliore difesa del campionato (5 gol subiti e Napoli secondo a 7) e il numero più altro di legni colpiti (11 contro i 2 subiti): questi sono de numeri che alla fine non danno coppe o medaglie ma stanno a significare due cose. La prima che la Roma, pur cambiando gli interpreti, non cambia la solidità difensiva. Manolas, Jesus, Fazio e Moreno sono perfettamente intercambiabili. In aggiunta, bisogna fare i complimenti a Trigoria per la gestione di Alisson: in tanti nutrivano dubbi sul portiere brasiliano, ma dopo l’anno di ‘accostamento a Szczesny, il portiere giallorosso ha risposto presente. Di certo, la qualità difensiva ha aiutato nel numero dei tiri, ma lui si è fatto sempre trovare pronto e decisivo.
Per quanto riguarda i legni colpiti, la Roma anche qui ha questo non invidiabile record. Ma quale è poi in fondo la differenza tra un paolo ed un gol se non la mera e semplice fortuna. Basti pensare che le seconde in questa speciale classifica, sono Inter e Lazio a 6, mentre il Napoli, capolista del campionato, ne ha colpiti 2 e subiti 4. Fortuna che chiaramente può fare la differenza ma che speriamo torni a sorridere al più presto ai giallorossi. Per il momento, la Roma questa fortuna che non sembra arrivare dall’esterno se la crea da sola!