EDITORIALE. Buona la prima in trasferta per i ragazzi di Fonseca
(EDITORIALE) C’era grande curiosità nel vedere la squadra giallorossa per la prima volta in trasferta, fuori dalle “mura amiche” dell’Olimpico, in un test per niente scontato contro il Bologna di Mihajlovic, purtroppo ancora assente per motivi di salute. A lui va un grosso abbraccio, a prescindere dai colori e dalle fedi, ed un grosso in bocca al lupo, per la battaglia che sta facendo ma soprattutto per l’esempio che sta dando.
Ma da subito si vede una grande differenza: stadio Dall’Ara di Bologna, capienza 38.000 posti, di questi, 5.000 sono di cuori giallorossi, partiti dalla Capitale e da tutta l’Italia per seguire i propri beniamini. I cori (tra l’altro, complimenti al nuovo coro dei ragazzi della Sud) sono solo del tifo romanista, e questo sicuramente ha fatto la differenza nei 90 minuti, ma soprattutto al 93′, quando la gioia esplode e metà dei tifosi giallorossi perdono la voce (peraltro ancora assente a 2 giorni dal match). Quel gol è di Dzeko, di Pau Lopez (come ha detto lo stesso Bomber) ma soprattutto di ognuna di quelle 5.000 anime giallorosse!
Primo tempo duro, partita maschia, ben giocato da un Bologna ben costruito da Walter Sabatini, con giocatori di piede alternati a bull dog, che in piu di una occasione, hanno messo in difficoltà la rosa giallorossa, che ha risposto colpo su colpo. Giallorossi non perfetti, tanti errori da una parte, ma anche dall’altra. Secondo tempo la Roma ci prova a portare a casa i 3 punti: subito gol con ‘bomber’ Kolarov che di segna una traiettoria perfetta su calcio di punizione dal limite. Subito pareggio (sorvoliamo su modalità e tempi…) poi tanta battaglia, fino ad arrivare al grande boato, che passerà alla storia per la veemenza e forza.
Tra i tanti momenti della domenica di Bologna, questo è uno che ci rimane in testa: giallorossi in 10, per una discutibile espulsione di Mancini, stanchi per l’infrasettimanale e arrabbiati per un rigore almeno discutibile, sembrano accontentarsi di un pareggio, che alla fine della fiera ci poteva quasi stare. Ma poi la forza individuale di Veretout, la classe di Pellegrini e la determinazione di Dzeko, completano una domenica praticamente perfetta. E poi tutti a correre verso la Curva, la gioia, la felicità e finalmente l’unione e l’appartenenza…
Sorvoliamo sulle cose negative a cominciare dalla designazione (di padre in figlio, Pairetto è un nome che non ricorda mai bei momenti ai giallorossi), cosi come qualche prestazione sottotono che ci può stare in questo momento, ma che in perfetto stile romanista, dove non arriva uno ci va il compagno. Questo è quello che i tifosi vogliono, chiedono e si aspettano da chiunque indossi questa maglia. Ora testa a mercoledì: pochi giorni per riposare, contro una Atalanta affamata e quel Gasperini di cui tanto si è parlato la scorsa estate. Quale migliore occasione sarebbe per fagli capire cosa si è perso…