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ROMA-CROTONE SOTTOPASSAGGIO. Tre punti che valgono come gli altri

di Paolo MARCACCI – Compassato e prevedibile, il primo tempo e lo stesso si può dire di più di un giocatore di questa Roma in parte sperimentale, quindi inedita, di conseguenza a tratti timorosa o incerta a seconda dei casi. Il Crotone porta sul prato dell’Olimpico una buona densità e un’apprezzabile disposizione tattica.

Sin dall’inizio, la squadra di Eusebio Di Francesco gioca molto su Kolarov, continua a entrare in area da sinistra, fino a che non trova l’impatto, a metà tra ingenuo e rocambolesco, con lo stinco di Mandragora, nel cuore dell’area. Rigore, semplicemente, come decreta Manganiello senza estitazioni.
Va Perotti dal dischetto, senza la consueta passeggiatina fino alla battuta ma con una corretta decisa e un destro angolato che Cordaz intuisce ma può solo ammirare. Uno a zero, con uno sforzo minimo che non cambia di intensità fino al minuto 40, più o meno, quando la Roma alza un poco il numero dei giri e Dzeko si rende più incisivo sotto porta, soprattutto quando riesce ad angolare un colpo di testa da biliardo, che soffia un bacio sul collo del palo.
Impressione sulla facce inedite e su quelle seminuove: Karsdorp che deve recuperare gamba e portarsi il taccuino per annotare l’abc delle nozioni tattiche del nostro campionato; Gonalons alla ricerca di una semplicità da sistemare col goniometro, Ünder in cerca d’autore, Gerson svagato.
Il secondo tempo, che ricomincia con la stessa andatura, si sveglia bruscamente dopo otto minuti, quando un missile di sinistro di Dzeko quasi demolisce l’incrocio. Il centravanti bosniaco si ripete dopo due minuti, battendo di prima su un suggerimentoda sinistra di Kolarov. Dopo un’ora di gioco, nel Crotone Rohden cede il posto a Faraoni. Cercasi Ünder, ancora, mentre Moreno appare concentrato ed essenziale e Karsdorp continua a prendere appunti, pur evidenziando una maggiore sicurezza. Proprio Ünder alminuto 64 cede il posto a Defrel, che torna dopo l’infortunio. Nel frattempo, ci si chiede che tipo di lavoro venga richiesto a Nainggolan, visto che non c’è traccia delle sue incursioni.
Ammonito Budimir dopo un contatto con Fazio in area e una piccola performance cinematografica in caduta. Pellegrini per Gerson, al minuto 74.
La Roma continua così come aveva iniziato: ritmi compassati e un occhio alla clessidra, affinché la sabbia dei minuti scenda al più presto. A lato una conclusione di Defrel, nel frattempo. Gonalons cresce alla distanza, a livello di lucidità, anche stasera. Karsdorp esce al minuto 82 e per lui ci sono gli applausi di chi ha intravisto in lui qualità da tirare a lucido. Aristoteles per Barberis, poi, nel Crotone. Dice poco la partita, soprattutto per chi stasera avrebbe voluto godersi una Roma compassata ma prolifica e spettacolare nel palleggio. Arriva pure Stojan nelle file dei calabresi, al posto di Crociata. Defrel avrebbe la possibilità di un paio di sgroppate per vie centrali, ma in entrambi i casi non controlla il pallone.
Quattro di recupero, ogni romanista non vede l’ora che finisca.
Deve parare, centralmente, Alisson su Simic, sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Serata del minimo sforzo giallorosso, poco spettacolo, qualche mugugno; alla fine però arrivano i tre punti, che non valgono meno di quelli ottenuti tra gli applausi.

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