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Tensione derby, sfida degli Irriducibili

LA REPUBBLICA (M. PINCI) – Il “derby di Diabolik” è iniziato con un avvertimento che sa di minaccia: «Gli Irriducibili vietano ai giocatori della Lazio di venire sotto la Nord». Nemmeno per un gol, il monito degli ultra biancocelesti, tollereranno di vedere la squadra vicina. Una bomba incendiaria alla vigilia del derby più teso degli ultimi anni. Il motivo è che nessuno ha rivolto ai tifosi, famiglia o chissà chi le proprie condoglianze per la scomparsa di Fabrizio Piscitelli, quel Diabolik che per trent’anni ha tenuto le redini del tifo laziale, ma anche dello spaccio a Roma sud e di un gruppo fascista tra Tuscolano e Cinecittà.

Un affronto per i tifosi che sono pronti a incendiare questo Lazio-Roma decisamente prematuro: la minaccia di scontri anche grazie alle solite tifoserie infiltrate, da Cracovia, Sofia e Londra è rinviata a dopo il fischio finale, quando i timori delle forze dell’ordine sono elevatissimi. La speranza è che il maltempo previsto possa dissuadere da creare problemi. Nulla succederà prima della partita, quando gli ultrà laziali sfileranno da Ponte Milvio allo stadio con una bandiera simbolo: nessuno vuole correre il rischio di rovinare la coreografia che verrà svelata durante il primo tempo, Curva e distinti saranno colorati da due bande trasversali bianca e azzurra, a sovrastare una gigantografia del capo ultrà ucciso lo scorso 7 agosto, che le tende come fossero una sciarpa. Sotto, una citazione di Franco Califano.

E mentre Claudio Lotito invita tutti a unirsi nel grido «Forza Lazio solo con gioia e passione», gli ultrà saranno sostenuti e incoraggiati dalla moglie di Piscitelli, che insieme alle due figlie sarà in curva per ricordare il marito. Un elemento che aggiunge pathos ma acuisce ulteriormente il rischio di tensioni. Smorzate, solo parzialmente, dal ricordo che in
molti nella curva sud romanista faranno del rivale scomparso: striscioni sono attesi dal gruppi dell’ultra destra presenti tra gli ultrà giallorossi. Per provare a evitare che la rabbia tracimi ulteriormente.

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