SOTTOPASSAGGIOCAMPIONATOTOP

TORINO-ROMA SOTTOPASSAGGIO. Augusta Taurinorum…

Ancora più importante del coefficiente di difficoltà rappresentato dal Torino, oggi era l’interpretazione che la Roma avrebbe dato alla gara e il tempo che si sarebbe concessa nell’imporre la propria superiorità tecnica e qualitativa. In più, c’era da gestire una certa stanchezza figlia di partite ravvicinate e spostamenti vari.

Le incursioni di Nainggolan nel corridoio centrale sono una delle costanti del primo tempo, sin dai primi minuti. Non sempre, in questo senso, funziona l’intesa con El Shaarawy. Una delle maggiori curiosità di questo pomeriggio torinese riguardava Hector Moreno, oggi schierato dal primo minuto. Belli i duelli con Sadiq; soprattutto quelli aerei; buon senso dell’anticipo in più d’una occasione per il centrale messicano.

Fossimo osservatori neutrali, troveremmo divertente una partita che produce occasioni da una parte e dall’altra, anche perché le squadre tendono ad allungarsi; nel finale del primo tempo c’è un po’ troppo granata a colorare gli highlights, soprattutto perché i tre trequartisti di Mihajlovic, Ljajic in testa, trovano troppi metri di campo per innescare Sadiq, il quale si esibisce sempre in un numero eccessivo di tocchi, facendosi mangiare il pallone da Kolarov e compagni. Meglio non pensare a come si sarebbero sviluppate certe situazioni se in campo ci fosse stato Belotti. A proposito del serbo, anche oggi un distillato di autorevolezza e lucidità, sempre col consueto ghigno che intimorisce. È pur vero, però, che se il Toro prova a caricare, l’occasione più nitida è quella che capita sui piedi di Strootman.

Al duplice fischio di Damato è tutto in equilibrio, sempre partendo dal presupposto della maggiore qualità romanista e confidando nel fatto che possa bastare a gestire anche le tossine. La ripresa si apre con Pellegrini che da destra chiama Dzeko con cross a rientrare sul secondo palo: impatto mancato per qualche millimetro.  Comincia ad accendersi la Roma, nel senso che brilla di più la qualità dei singoli; il Torino deve aumentare il tasso agonistico e aumentano gli interventi ruvidi. Alto un destro di De Rossi al minuto 10. Guizzo torinista un minuto dopo, con Ljajic che angola troppo il destro dopo una disattenzione di Juan Jesus. Roma che deve forzare i tempi per trovare il vantaggio e al tempo stesso fare attenzione; si avvicina il momento nevralgico della gara e forse Di Francesco comincia a meditare una o più variazioni sul tema. Abbassare i ritmi è una scelta per far risaltare la qualità o un’esigenza per gestire le tossine? Potrebbe tornare utile Perotti, ad esempio. Il tecnico giallorosso sorprende tutti tirando fuori Pellegrini e presentando Ünder, che potrebbe essere utile tra le linee, per far saltare il banco a Moretti e compagni. Fa ammonire Niang, ad esempio, dopo meno di due minuti. Serve un cambio a centrocampo, ad esempio.

Minuto 24: fallo sciocchino di De Silvestri, forse per troppa animosità laziale, su El Shaarawy. Punizione dai venti metri, settore sinistro. Sinistro come Kolarov, a giro: la parabola è nello sguardo malinconico di Sirigu, dopo lo schiaffo all’aria col guanto destro. 0 – 1, gol pesantissimo, scopriremo tra poco se anche decisivo. Boye – l’uomo che fece dimettere Sabatini – per Niang, fischiato, al minuto 30. Continua Ljajic a giocare a flipper a ridosso dell’area romanista, nel frattempo. Ammonito Alisson per perdita di tempo: evitabile. Canta anche oggi, incessantemente, il settore ospiti, mai domo.

Moltiplica i tackle Nainggolan, mentre al minuto 35 Perotti prende il posto di El Shaarawy. Valdifiori per Baselli, sofferente, nel Torino. Sadiq perennemente in fuorigioco: colpa di certi suoi movimenti sbagliati, ma anche testimonianza di quanto funzionino gli automatismi del reparto arretrato dei giallorossi. Minuto 41: Bruno Peres per Florenzi, stremato da un lavoro molteplice. Torino in avanti senza lucidità, con confusa veemenza; lucido Moreno nel gestire la palla. Roma stanca, Dzeko esausto chiede giustamente ai compagni di salire. De Rossi frangiflutti nei minuti finali.

Tre i minuti di recupero: Roma stanca, dicevamo, ma Roma vittoriosa; importante vincere le partite sporche, aveva detto ieri il suo condottiero.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *