Nasce la Roma di Fonseca
(IL MESSAGGERO, Carina) Paulo Fonseca è il nuovo allenatore della Roma. «Responsabile tecnico» per rispettare la dicitura apparsa sul comunicato del club che ha confermato il contratto biennale (con opzione per il terzo) con il quale il tecnico si lega alla società giallorossa. Il portoghese ieri era a Milano dove ha incontrato Petrachi: i due oggi sono attesi a Londra.
A pranzo il 46enne ex Shakhtar conoscerà il presidente Pallotta e rivedrà nuovamente Franco Baldini, già incrociato prima del summit di Madrid. Presenti anche il Ceo Fienga e il Chief Revenue Officer, Calvo. Assente invece Totti. Inizialmente convocato da Fienga a partecipare, Francesco ha declinato l’invito. La motivazione che trapelava ieri era che il summit servirà esclusivamente per far conoscere l’allenatore a Pallotta, ma non verranno affrontate tematiche di mercato. Spiegazione che verrebbe a cadere se, come sembra, sarà confermata la presenza di Petrachi (che la società, per chiari motivi d’opportunità, nega).
Il fatto è che Totti attende ancora di capire il margine d’azione che avrà quando (e se) verrà ufficializzata la carica di responsabile dell’area tecnica. E a proposito di gialli: ieri sera De Rossi è stato avvistato a Londra nello stesso ristorante dove ha cenato Pallotta. Uscendo il calciatore (insieme alla figlia) ha assicurato di non aver incrociato il presidente anche se la circostanza appare quantomeno curiosa. Nelle ultime ore dagli Usa era rimbalzata l’indiscrezione di una sua firma con i Los Angeles Fc, smentita però dall’entourage di Daniele.
PAU LOPEZ PER LA PORTA – Intanto Fonseca ha già le idee molto chiare: «Insieme faremo qualcosa di speciale», ha voluto promettere ai tifosi. Pur consapevole che dovrà rinunciare a dei calciatori che nella sua idea di calcio sarebbero stati molto utili (Dzeko e Manolas), è comunque convinto che la Roma possa allestire una squadra competitiva. Si ripartirà dal portiere. La Roma sta lavorando su una rosa ristretta di nomi: Cragno, Gollini e lo spagnolo Pau Lopez. Le piste italiane, almeno per ora, sono molto onerose.
Gollini tra l’altro giocherà la Champions con l’Atalanta che non intende privarsene. Per il numero uno del Cagliari invece è soltanto una questione di soldi: il contratto rinnovato pochi giorni fa sino al 2022 non aiuta. C’è poi il profilo del portiere del Betis Siviglia, accostato nelle settimane scorse addirittura al Barcellona. Un anno fa (quando militava nell’Espanyol) si prendeva a parametro zero e Monchi ci aveva fatto un pensiero. Poi il Betis ha anticipato la concorrenza facendogli sottoscrivere un quinquennale. E’ reduce da un’ottima stagione che gli ha permesso di entrare nel giro della nazionale iberica. Non costa poco (20 milioni) ma sempre meno di Cragno e Gollini ed è un profilo che piace molto a Petrachi.
Con la presumibile partenza di Manolas (direzione Juve) andrà ricostruito anche il pacchetto difensivo. Al momento il ds salentino è orientato a non chiudere le operazioni (Mancini e Guedes) che Monchi aveva impostato a gennaio, perché i profili prioritari vengono considerati altri. In primis quelli di Verissimo (Santos) e Vavro, classe 96 (Copenaghen). Sono entrambi due difensori molto alti (1,93 lo slovacco, 1,89 il brasiliano) e bravi nell’impostazione da dietro, una delle caratteristiche principali del gioco di Fonseca che ama anche avere in mezzo al campo un palleggiatore. La Roma è entrata di prepotenza nella corsa a Veretoutnon tralasciando altre piste (Florentino e B. Guimaraes). In attacco si attende la cessione di Dzeko all’Inter. Chieste informazioni su Petagna: la Spal lo valuta 25 milioni.