RASSEGNA STAMPACAMPIONATO

Di Francesco: «Il rigore ha chiuso i giochi»

(IL MESSAGGERO, Carina) Una serataccia. Non solo perché la Roma non perdeva un derby da squadra ospitante dal novembre 2012. E nemmeno perché il ko per 3-0 mancava addirittura dal 2006. La prova offerta dai ragazzi di Di Francesco, oltre a far rientrare in gioco i biancocelesti in ottica Champions che ora è lontana 3 punti (Inter), diventa un pericoloso campanello d’allarme in vista del ritorno degli ottavi di finale di Oporto.

La squadra vista nel derby, al Dragao (nonostante il Porto ieri abbia perso in casa contro il Benfica, lasciando alla squadra di Lisbona il primato in classifica) ha poche speranze. Per questo motivo, l’augurio è che sia stata soltanto una serata-no. L’analisi della gara è molto semplice: «Il primo tempo, siamo stati al di sotto delle aspettative – spiega il tecnico – abbiamo perso troppi duelli. Nella ripresa abbiamo reagito bene, abbiamo avuto occasioni ma il rigore ci ha tagliato le gambe. ll 3-0 è comunque eccessivamente pesante per quanto visto durante la gara».

Troppi gli errori per uscire indenni: «E’ una grande verità, sono stati troppi, partendo dall’approccio alla gara. Poi su un fallo laterale non si può prendere gol internamente (il riferimento è a Fazio, ndc). Era successo anche a Frosinone e lo abbiamo ripetuto anche sul rigore. Capita a tutti, ma la continuità d’errore in questa stagione è eccessiva. Non si può sempre rincorrere».

IL PORTO NON C’ENTRA Appare angosciato. E non lo nasconde: «Non posso essere ottimista, sono preoccupato, questo sì. Bisogna capire velocemente se c’è qualcosa da cambiare. Mi girano le scatole, come a tutti. Dobbiamo far tesoro di questa partita per evitare gli errori, ma siamo troppo vicini alla partita di Oporto, quindi pensiamo a prepararla almeglio. Mi attendo una reazione».

La sensazione di fragilità tattica e fisica rimane comunque negli occhi: «La cosa che tutti devono capire che se non difendi in un certo modo fatichi anche ad attaccare. Non si deve pensare solo ad una fase. Occorre difenderci sempre con maggiore compattezza. Nella ripresa abbiamo avuto occasioni per segnare e non siamo stati lucidi, altrimenti commenteremmo un’altra partita».

È deluso ma apparentemente calmo. Si innervosisce soltanto quando gli chiedono se qualcuno possa aver snobbato il derby in ottica Champions: «Posso capire partite di livello diverso, ma non si può sottovalutare un derby. Non ci sta. Non ci sto. Questo aspetto mentale non si lega al fatto che pensavamo inconsciamente al Porto, io non ci pensavo e penso lo stesso anche dei giocatori. Mentalmente bisogna lavorare tanto ma evidentemente non basta, le risposte sono sempre alterne. Questa prestazione nel derby non ci voleva». Passerella finale sugli infortunati: «Zaniolo ha ricevuto un brutto colpo durante il match. Manolas ha avuto invece febbre alta e dissenteria. Sono convinto di recuperarli entrambi». Parole cariche di speranza. Anche perché senza il greco, la difesa fa acqua da tutte le parti.

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