La Roma riapre i giochi
(IL MESSAGGERO, Trani) Di Francesco e Mazzarri giocano d’anticipo sui colleghi: la Roma e il Torino, domani pomeriggio (ore 15), inaugurano il girone di ritorno. Che parte nel weekend e si allunga fino a lunedì sera per i posticipi legati alla Supercoppa nazionale, giocata mercoledì a Gedda. Il match dell’Olimpico non è, però, il 1° del nuovo anno. Dopo la sosta di 2 settimane, già 9 le gare disputate: le 8 di Coppa Italia, con la promozione delle big (avanti le prime 6 della serie A, più la Sampdoria e la Fiorentina) e la sfida in Arabia, con la Juve e Cristiano Ronaldo a festeggiare il nuovo titolo. Non cambia, insomma, il nostro calcio che rimane colorato di bianconero.
VIA ALLA RINCORSA Tocca, intanto, ai giallorossi debuttare in campionato nel 2019. E, attualmente al 6° posto e fuori quindi dalla zona Champions, si devono riabilitare: nel girone d’andata il loro raccolto è stato insufficiente. Appena 30 punti che non basterebbero certo per giocare anche l’anno prossimo nel principale torneo continentale. Il 4° posto, tra l’altro, resta la priorità della proprietà Usa, ancora di più guardando allo strapotere della Juve che, dopo aver vinto 7 scudetti consecutivi, ha già staccato la Roma di 23 punti. Obiettivo, dunque, dichiarato, a prescindere da quanto accadrà negli ottavi di Champions, raggiunti per la seconda stagione di fila, e soprattutto nei quarti di Coppa Italia, l’ultimo trofeo finito nella bacheca di Trigoria, ormai 11 anni fa.
ANDAMENTO LENTO La Roma deve, però, riprendere quota, aumentando il ritmo che fin qui è stato scadente. Perché ha 10 punti in meno dell’anno scorso: con il Chievo ultimo è la squadra che ne ha persi di più. La differenza si vede proprio in zona Champions. Nella stagione scorsa i giallorossi chiusero il girone d’andata al 4° posto, a meno 1 dal 3° e a meno 7 dal 2°. Adesso il distacco è, invece, disarmante: meno 14 dal Napoli secondo e meno 9 dall’Inter terza. I 2 successi consecutivi di fine 2018 sono comunque serviti ad accorciare la distanza dalla Lazio quarta, a più 2, e dal Milan quinto, a più 1. Sono loro le rivali e probabilmente lo saranno fino al traguardo (attenzione al possibile inserimento dell’Atalanta che è 2 punti sotto la Roma). Corsa apertissima, anche perché ancora non è dato sapere quali rinforziavranno Inzaghi, Gattuso e Di Francesco nella sessione invernale di mercato dai rispettivi club. Questa giornata di campionato è subito decisiva: la Lazio gioca domenica sera al San Paolo contro il Napoli e il Milan lunedì pomeriggio a Marassi contro il Genoa. Solo la Roma gioca davanti al proprio pubblico. I giallorossi hanno conquistato 18 dei loro 30 punti nelle 9 partite interne. Comportamento solo decente, quindi, all’Olimpico, dove però hanno il gol facile: 24 reti. Nessuna squadra della serie A ne ha segnate di più in casa.
ECCE BOMBER Di Francesco, penalizzato di nuovo nelle scelte dagli ultimi infortuni di Jesus e Perotti, si prepara a cambiare ancora la Roma, con la 27esima formazione diversa in 27 match. Anche con il recupero di Nzonzi, il centrocampo sarà solo azzurro: Pellegrini, come contro l’Entella lunedì scorso, giocherà da mediano accanto a Cristante, lasciando il posto di trequartista a Zaniolo nel 4-2-3-1. In attacco Dzeko si riprende il posto. Il suo digiuno pesa sulla classifica dei giallorossi: solo 2 gol in campionato e non fa centro dal 6 ottobre a Empoli. È lui il centravanti titolare. Schick, in campo dall’inizio in 10 delle ultime 11 gare, rimane il finalizzatore di scorta e torna in panchina dopo la doppietta in Coppa Italia. Come esterno sinistro, favorito El Shaarawysu Kluivert. Dietro rientra Manolas per far coppia con Fazio. Karsdorp sfida, invece, Santon per il ruolo di terzino destro.