Chissà quanto deve sembrare lungo quel tratto di pista d’atletica che dall’area tecnica davanti alla panchina conduce alla linea laterale, a Roberto Boscaglia, tecnico della Virtus Entella, abituato a guidare i suoi sotto gradinate di poco più alte rispetto alle traverse delle due porte.
Chissà con quanta ansia quello stesso tragitto lo percorre Rick Karsdorp, lui che è come se dovesse ancora festeggiare il suo capodanno con la maglia giallorossa, della quale ha finora sentito solo il profumo.
È come se il vantaggio romanista arrivasse prima dell’inizio della partita, con l’assist di Ünder da destra che trova il tacco di Schick. Non userà altra parte del corpo per tutto il primo tempo, dopo aver esultato con un sorriso di liberazione.
Aveva dovuto rinunciare a pochi minuti dall’ingresso in campo Perotti, per una noia muscolare, il che ha portato Kluivert nell’undici titolare; deve dare forfait abbastanza presto Juan Jesus, presumibilmente a causa di una distorsione. Dentro Marcano, approssimativo e impacciato in più di un’occasione, spesso puntato dal brillante Carvalho.
Arriva in chiusura di tempo il raddoppio di Marcano (innescato dall’ennesimo tacco di Schick).
In mezzo ci sono perlomeno trenta minuti di partita vera, autentica, per la Roma faticosa e a tratti anche gestita con difficoltà. Senza il due a zero, i giallorossi sarebbero usciti tra i fischi, giustificati, dei pochi ma non pochissimi presenti, rispetto alle previsioni. Perché ci son voluti anche i guanti di Olsen, per proteggere il risultato, oltre alla guardia di Kolarov.
Notizie di Pastore, nel frattempo?
Dal tacco al…tocco: il secondo tempo si apre con il sinistro rasoterra, mirabile per precisione e traiettoria, con cui Schick dai venti metri, leggermente spostato sulla sinistra, schiocca il bacino del tre a zero verso il palo più lontano. Assist limpido di Kluivert, che forse comincia a divertirsi. Lo dimostra l’assist di tacco (daje…) per Pastore nel cuore dell’area. Molle ancora una volta l’argentino in fase di conclusione.
Ancora Schick, da sinistra, al minuto 58: conclusione respinta da Paroni col piede.
Paroni schiaffeggia oltre il fondo anche il sinistro di Ünder al minuto 61 e subito dopo un colpo di testa perentorio del famelico Schick.
Dopo un’ora di gioco, con la Roma che pilota sempre più agevolmente la circolazione di palla, va detto che l’Entella rappresenta un test se non probante, quantomeno decente in vista del Torino.
Palleggio, fraseggio, traccheggio, nell’ultima mezz’ora che ha poco da dire e molto da gestire, per entrambe le compagini, che in questo ottavo di finale è come se si passassero il testimone: per l’Entella la Coppa Italia finisce stasera, dopo un’ubriacatura che equivale a una vittoria; per la Roma quella vera inizierà a Firenze nel quarto di finale a soluzione unica. Nel frattempo, al minuto 74 si sveglia Pastore, che su servizio rasoterra (ancora) di Kluivert, nascosto fra due maglie liguri riesce a piazzare il destro che supera Paroni e cambia in parte il giudizio sulla sua partita, fino a questo momento anonima.
Zaniolo per Ünder, subito dopo.
Pellegrini ovunque, per tutta la gara.
Al minuto 82, inizia forse un’altra di quelle storie romaniste che saremo destinati a ricordare: al posto di Pellegrini entra Alessio Riccardi, nato nell’anno in cui Totti vinceva il Tricolore.
La regolarità di rendimento di Bryan Cristante ormai non fa più notizia: la cifra stilistica dei giocatori importanti.
Al momento del fischio finale, un pensiero ai pensieri di Monchi circa il mercato e una piccola curiosità: chissà cosa diremo di Karsdorp quando lo avremo visto, se capiterà, per tre o quattro partite di seguito.