Roma, Lucio di speranza
IL MESSAGGERO (Angeloni) – Non è mica semplice giocarsi mezzo futuro contro chi ti ha mollato perché non credeva nel tuo progetto e, perdendo, magari rischi pure di dargli ragione. La Roma e Di Francesco si ritrovano a guardarsi e a guardare il futuro minaccioso e davanti c’è l’ingombrante Spalletti come nemico ombra. L’uomo che ha spaccato una tifoseria, anche nel nome di Totti, e oggi ha nove punti più di te.
Di Francesco si ritrova a combattere contro Spalletti, che a Roma qualcuno ancora rimpiange, dopo un anno e mezzo vissuto tra un paragone e l’altro con Lucio. Ricordiamo il termine caro di quel periodo: diffidenza. Quanto avrebbe dato di tasca sua, lo scorso anno, l’allenatore della Roma, per vincere la prima all’Olimpico contro l’interista. Tanto, ma poi è andata male.
ACCIACCO CONTINUO – E anche quella volta la Roma è scesa in campo con qualche problema fisico di troppo, senza un terzino di ruolo, ad esempio. Oggi la storia si ripete, tanti gli assenti e i sentimenti contrastanti.
Nel buio, una Lucio di speranza per la Roma e DiFra: perché tutto non può sempre andare male, no? La Roma parte a terra, distrutta dagli infortuni, dalle polemiche, dalle contestazioni, l’Inter svolazza. Giocatori fischiati, qualificazione agli ottavi di Champions accompagnata dal dissenso, ma qui Spalletti gli ottavi li deve ancora ufficializzare.
DiFra chiede al gruppo di aggrapparsi alla speranza, alla voglia di superare l’avversario che non è come un altro, si sa. Ci si gioca un po’ tutto domani sera: la Roma con i suoi giovani deve capire se avrà speranza di arrivare almeno al quarto posto; Eusebio si gioca un pezzo di futuro, se non tutto. Il futuro nella Roma, squadra a cui ha regalato anni intensi di carriera, anche da giocatore.
Ha regalato idee, errori, botte di sincerità, qualche frecciatina anche al collega che troverà davanti domani. Una partita carica di attese, ad alto rischio e senza gli uomini migliori. La Roma torna a giocarsi l’ultima chance, come fu nel derby. Anche lì Di Francesco era in bilico, ma tirò fuori se stessa ed è ripartita. Per poi rifermarsi.
In quel periodo Eusebio sentiva parlare di Paulo Sosa come sostituto, stavolta si fa anche il nome di Montella, suo amico per la pelle, suo compagno di scudetto e non solo. Vincenzino a fare le scarpe a Eusebio, solo Roma può raccontare una storia del genere e magari non la racconterà. Eusebio ferito e trafitto da chi poi, Spalletti? Dal peggiore degli avversari. Ma a questo DiFra oggi non pensa, sa di avere la fiducia di (quasi) tutti, ha bisogno di trovare la soluzione, ha bisogno di ritrovare la squadra, che perde pezzi giorno dopo giorno.
La sconfitta dell’anno scorso è servita per rilanciarsi sia in Champions sia in campionato, stavolta chissà. Nella sfida di ritorno, la Roma non stava benissimo, ma l’Inter stava peggio: Di Francesco non è riuscito a dare il colpo finale a Spalletti. Stavolta chissà.
LE DIVERSITÀ – Spalletti contro Di Francesco, due avversari diversi. Uno muscolare e istintivo, l’altro più ragionevole e pacato; uno toscano, l’altro abruzzese, e la differenza è tutta qua. Il confronto sul campo è impietoso: in 5 scontri Di Francesco ha portato a casa un solo pari. Una maledizione. Che prima o poi finirà. C’è sempre quel Lucio di speranza da queste parti.