ROMA-REAL MADRID. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego ANGELINO – Non scrivo mai di ciò che accade prima o dopo la partita, ma la cerimonia per Totti merita una menzione speciale. Un’emozione, sempre, vederlo acclamato dal pubblico, insieme ad altre due istituzioni come Bruno Conti e Falcao.
Viviamo di ricordi per rifuggire dal presente, fatto di sfortuna (vedi El Shaarawy e un terreno martoriato da rugby e Lazio-Milan) e di errori clamorosi: Schick, Ünder, Fazio, il “solito” Turpin che non vede un rigore clamoroso (arriva il VAR in Champions dagli ottavi?). Troppe congiunture per una Roma già con tante defezioni e ridimensionata a prescindere rispetto a un anno fa.
Da Ünder a Kluivert, da Coric a Schick, da Zaniolo (il migliore con Manolas) fino a Karsdorp, sembra più l’Under 23 che una squadra che deve affrontare la Champions. Ma Di Francesco ha mezza rosa in infermeria e questo può proporre, al cospetto di Modric, Sergio Ramos, Bale, Marcelo, Kroos, Benzema, & co.
Per ieri sera c’è poco da arrabbiarsi: hai fatto tutto tu (più Turpin), poi è subentrato l’aspetto mentale dopo il vantaggio regalato. Il problema ora è come arrivare al mercato di riparazione (sperando ci sia e venga fatto al meglio) senza perdere ulteriore terreno da chi ti sta davanti in campionato: in questo senso la gara con l’Inter, con la Roma decimata, sarà uno spartiacque importante.
Serve tutto, direttore Monchi: un difensore affidabile da affiancare a Manolas, vista la forma del Fazio di quest’anno e la scelta sbagliata di Marcano; un regista che non costringa Cristante o il povero Nzonzi a costruire; un attaccante che la butti dentro con continuità.
Insomma, la Roma è qualificata agli ottavi di Champions da seconda (con tutte le penalizzazioni del caso: dai possibili avversari alla gara di ritorno in trasferta), ma il tifoso della Roma felice non lo è di certo: difficile lo consolino i 3 milioni e mezzo di incasso di ieri sera più i (tanti) soldi per il passaggio del turno.
Un’ultima considerazione, per le vedove di Spalletti: speriamo non auspichiate la sconfitta della Roma per mano del vostro idolo, così da vedere Di Francesco con la panchina davvero in bilico.