EDICOLA. Roma, i venti giorni della verità
IL TEMPO (Austini) – Quella inguardabile, impaurita e perdente di inizio stagione, oppure la versione più sciolta ed efficace capace di ottenere quattro vittorie di fila derby compreso? L’autunno porterà con sé una risposta sulla vera Roma, col giudizio per forza di cose sospeso dopo un avvio in cui si è mossa tra due estremi. Senza far capire dove può arrivare e quali limiti strutturali si poterà dietro fino in fondo.
Le prossime sei partite da giocare nello spazio di 22 giorni saranno indicative per Di Francesco, anche perché possono già spostare gli obiettivi.
Dopo la ripartenza solo sulla carta morbido in programma sabato in casa con la Spal, i giallorossi sono attesi in una settimana dalla doppia, terribile trasferta Napoli-Firenze, prima di chiude il mini-ciclo in campionato contro la Sampdoria di nuovo all’Olimpico e fermarsi perla terza sosta stagionale dedicata alle nazionali.
Tre gare su quattro dal quoziente di difficoltà piuttosto alto, un po’ di ex motivati da affrontare (Mario Rui, Gerson e Defrel), il margine di errore ormai ridotto al minimo la Roma il bonus se l’è giocato raccogliendo due punti tra Atalanta, Milan, Chievo e Bologna, ora se vuole contare davvero nella lotta al vertice, o meglio, al secondo posto, deve piazzare qualche colpo.
Il San Paolo sarebbe lo stadio migliore per lanciare un segnale alle concorrenti, lì dove ha vinto negli ultimi due anni (e non perde da tre turni consecutivi), pagando invece dazio all’Olimpico.
Firenze un’altra tappa cruciale e la Samp un esame di quelli tosti. In mezzo alle quattro tappe di campionato ce ne sono due ancora più decisive: la doppia sfida in Champions col Cska Mosca designerà la vera antagonista del Real Madrid nel girone.
Classifica alla mano, ai giallorossi servono almeno quattro punti tra andata (all’Olimpico martedì prossimo) e ritorno (il 7 novembre al Luzhniki Stadium) con i russi per blindare la qualificazione agli ottavi. Batterli due volte renderebbe possibile il sogno del primato nel gruppo, andando a sfidare il Real all’Olimpico in una sorta di spareggio. Finire sotto nel confronto col Cska, invece, farebbe materializzare l’incubo dell’eliminazione.
Solo domani Di Francesco riavrà il gruppo al completo, oggi si affacceranno a Trigoria gli ultimi nazionali impegnati ieri (Schick, Kluivert, Olsen e Nzonzi).
Stavolta Patrik è partito titolare con la Repubblica Ceca, ma è rimasto a secco nella sconfitta in Ucraina, Kluivert di nuovo a segno con l’Under 21 olandese, Nzonzi ha giocato solo i secondi finali contro la Germania e Olsen ha visto giocare i compagni dalla panchina.
Da stamattina tornerà a lavorare in gruppo Dzeko reduce da una doppietta con la Bosnia che lo ha fatto salire alla stratosferica cifra di 319 gol segnati in carriera. Sempre oggi si capirà di più sull’entità della lesione al polpaccio rimediata da Perotti, sicuro assente con la Spal e a forte rischio per altre due-tre partite almeno.
Pastore ha lavorato ancora a parte ma sembra pronto ad allenarsi con i compagni e sabato punta alla panchina. Difficile il recupero per De Rossi e Kolarov, che hanno messo nel mirino l’andata col Cska Mosca ammesso che riescano a smaltire le rispettive fratture al piede.