CONDO’ “La Roma vuole utilizzare Totti come uomo immagine, lui vorrebbe più responsabilità”
GAZZETTA DELLO SPORT- Il giornalista de La Gazzetta dello Sport Paolo Condò, che ha lavorato con Francesco Totti alla stesura dell’autobiografia ufficiale del Capitano giallorosso, ha parlato a soccermagazine.it.
L’anno scorso si erano sollevate tante polemiche riguardanti il VAR nelle competizioni UEFA dopo il rigore non fischiato a Cuadrado in Juventus-Real Madrid e dopo l’arbitraggio di Arsenal-Milan. Quest’anno dopo l’espulsione di CR7 contro il Valencia si sono riaccese violentemente e, nelle scorse settimane, la UEFA ha annunciato l’introduzione del VAR nei prossimi anni (Champions League 2019 ed Europa League 2020). Secondo Lei come mai hanno aspettato così tanto per utilizzare questa tecnologia?
“A quanto ne so io, e ho buone fonti, sul VAR si è scatenata una guerra politica tra FIFA e UEFA. Nel senso che il blitz della FIFA, che l’ha portato al Mondiale, non è piaciuto all’UEFA, che ha rimandato finché ha potuto. Ormai stava diventando antistorico. È possibile, ma è una mia supposizione, che su questa storia giri la futura presidenza della FIFA. Ceferin è molto ambizioso”.
Al termine di Juventus-Napoli, Giuseppe Marotta ha annunciato la conclusione del suo rapporto con i bianconeri alla fine di ottobre. Secondo Lei quali sono i reali motivi di questa separazione e che peso avrà sul futuro della squadra bianconera?
“Non so quali siano i motivi della separazione tra la Juve e Marotta, ma è evidente che è successo un fatto traumatico. Si può certamente congedare un dirigente, anche di quel livello, per ringiovanire: ma lo si fa al termine di una stagione, non un mese dopo l’inizio di quella successiva”.
Lei che ha avuto l’onore di entrare tra i ricordi del Totti uomo, quali differenze e analogie crede che vedremo col tempo tra il Francesco calciatore e il Francesco dirigente?
“Il Totti calciatore è stato così grande, e così coerente nella sua scelta di giocare tutta la carriera nella Roma, da impedire al Totti dirigente anche solo di sognare di raggiungere lo stesso livello. La Roma lo vuole utilizzare sostanzialmente da uomo immagine, lui vorrebbe una responsabilità da direttore tecnico. Penso che troveranno una soluzione mediana”.
Probabilmente era già stato messo in conto l’alone mediatico sorto intorno alla citazione di altri personaggi nella biografia, ma non aveva temuto da subito la reazione di Baldini?
“Io non temevo nessuna reazione, il problema semmai è di Totti, che ovviamente ha visto e approvato più volte il testo. In realtà la conclusione del discorso con Baldini è presentata in modo costruttivo. Si vede che non gli è bastato”.