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EDICOLA. Il ballo delle coppie: musica per la Roma

IL MESSAGGERO (Trani) – La partita non è solo quella che dura 90 minuti, ora solo di campionato e presto di Champions (e più avanti anche di Coppa Italia). Basta sentire parlare Di Francesco (lunedì all’Olimpico festeggia le 200 gare in serie A) per capire come il suo metodo non si limiti al match con i 3 punti in palio: la valutazione dei singoli viene fatta durante il lavoro quotidiano. In allenamento, insomma, l’allenatore sceglie i titolari. Tabelle e dati sono sempre a sua disposizione, ma preferisce soffermarsi sul comportamento dei giocatori per pesarne la condizione psicofisica. Spesso Eusebio accenna all’intensità, all’attenzione e all’applicazione. Niente di inedito. Quei concetti, però, incidono sulle decisioni.

SANA RIVALITÀ – Adesso che la stagione è partita, i 27 calciatori della nuova rosa sono dunque chiamati a sfidarsi a Trigoria. Ogni giorno, durante la settimana. E per avere la meglio sul compagno, spesso specchiandosi nel doppione. La differenza la farà proprio il rendimento negli addestramenti. Maglie regalate non esistono, anche perché per ogni ruolo ci sono almeno 2 giocatori. Giovani e senatori, emergenti e big: interpreti per tutti i gusti e per tutte le caratteristiche. La forza della Roma può diventare la competitività del gruppo che è migliorato numericamente e al tempo stesso qualitativamente. Chi oggi parte dietro, è solo perché non è ancora al top. Gli esempi più evidenti sono Karsdorp, uscito dalla lunga convalescenza, e Nzonzi, reduce dalla vacanza post mondiale.

SPAZIO APERTO – Il sistema di gioco c’è (4-3-3), non la formazione base. Probabilmente, nonostante sia stato acquistato pure Mirante (e il giovane Fuzato), solo Olsen, al momento, è sicuro del posto. A lui bisogna aggiungere altri 5 calciatori che sono davanti ai loro omologhi: Florenzi, Manolas, Kolarov, De Rossi e Dzeko. Dietro (rispettivamente): Karsdorp che è in fase di recupero e Santon che gioca anche a sinistra, Jesus che resta il centrale di scorta, Luca Pellegrini che sta finendo lo svezzamento, Nzonzi che è ancora ai primi calci a Trigoria e Schick pronto a riprendersi la scena nel nostro campionato. Solo in difesa, insomma, non è cominciato il ballo delle coppie. Lì dietro, comunque, Marcano già insidia Fazio. A centrocampo, proprio in attesa di Nzonzi, non si sa invece quali siano i titolari: Pellegrini e Cristante, già scelti da Mancini per la Nazionale, sono in scia di Strootman e Pastore, titolari a Torino. Partecipano alla sfida pure i giovani Coric (inserito, però, nella rotazione degli esterni offensivi) e Zaniolo.

PANCHINA D’ORO – Anche i cambi in corsa possono lanciare la Roma. La dimostrazione si è avuta nella gara di domenica scorsa: dentro Cristante, Kluivert e Schick. Di Francesco ha messo sul tavolo verde 90 milioni e si preso il match. In attacco, attorno a Dzeko, ha abbondanza di interpreti. Il rientro in gruppo di Perotti (sarà a disposizione lunedì contro l’Atalanta) fa registrare il tutto esaurito a sinistra con El Shaarawy, Kluivert, Coric e volendo Pastore. Più facile andare a cercare fortuna a destra, dove c’è solo Under. Ecco perché Kluivert e Schick hanno dato la disponibilità al trasferimento di corsia. Sono in forma e si candidano anche per quella fascia.

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