EDICOLA. Roma, i dubbi americani sono più delle risposte
CORRIERE DELLA SERA – Dare giudizi sui risultati delle amichevoli precampionato è una forzatura, non analizzare le prestazioni è un errore. La Roma chiude la tournée americana con una vittoria (4-2 al Barcellona, ma tre gol sono arrivati quando i blaugrana avevano infoltito la squadra di baby) e due sconfitte: 1-4 contro il Tottenham e 1-2 contro il Real Madrid, nella notte tra martedì e ieri. A lasciare perplessi è stata, purtroppo, la squadra del primo tempo, quella cioè che ha affrontato la parte più importante della gara, prima che le tante sostituzioni tipiche delle amichevoli annacquassero la prova. (…).
Pessimo l’approccio alla gara, con il Real che si è portato sul 2-0 – sfruttando due errori difensivi – nei primi 16 minuti. Prima Asensio e poi Bale sono andati in gol con una facilità che, di solito, si vede solo in allenamento. Lo ha fatto notare anche Di Francesco: «(…). Non mi è piaciuta la fase difensiva iniziale, hanno lavorato in maniera disordinata, specialmente sul primo gol, che ha poi determinato la dinamica della gara». Non è un allarme, ma il tempo stringe. Domenica 19 la Roma sarà già impegnata in campionato, con la trasferta contro il Torino: «Il concetto è sempre lavorare per arrivare al campionato in una buona condizione. (…). Le mie scelte non sono fatte in base all’undici migliore, ma per portare tutti in condizione. Io so bene o male quale può essere la squadra titolare, ma posso giocare una stagione intera facendo sentire titolari solo undici giocatori?».
I dubbi, però, sono più di quelli che ci si poteva aspettare. Serve un regista da affiancare a De Rossi, ma bisognerebbe cedere Gonalons (il West Ham offre 10 milioni). Di Fra chiede da tempo un esterno destro di piede mancino, ma non c’è tra gli undici acquisti già fatti da Monchi. (…). La nota positiva è Schick, usato contro il Real anche da esterno. È il più in forma, non dargli una maglia da titolare sarebbe inspiegabile.