COLPI DI SOLE di Paolo MARCACCI
Amici giallorossi, per questa calda e lunga estate che ci separa dall’inizio del nuovo campionato, inauguriamo questa nuova rubrica che vuole essere una analisi di Calciomercato con un pizzico di leggerezza e, perché no, ironia… Per farlo, ci siamo affidati alla penna elegante ed al contempo graffiante dell’amico Paolo Marcacci… Da non perdere e… Buona lettura!!!
Il problema non è tanto quello della eventuale ma sempre più probabile partenza di Alisson, il problema è come verrebbero reinvestiti i proventi della sua cessione; ancora prima, ci sarebbe la questione dell’ “asticella” da fissare per quanto riguarda la base d’asta – termine impietoso – ma per l’ennesima volta realistico visto che si parla di un grande giocatore, rivelatosi tale con la maglia giallorossa indosso, che è un distinguo non da poco.
La realpolitik di Trigoria tornerebbe ancora una volta ad affermarsi con cronometrica precisione; del resto le parole del portiere brasiliano lasciano poco spazio alle interpretazioni e dobbiamo aggiungere che non c’è nulla di male nel ragionare da professionisti, seppur soltanto per ipotesi. Nel corso delle ultime settimane è divenuta minoritaria la percentuale di coloro, fra tifosi e addetti ai lavori, che credono a una permanenza di Alisson nel club giallorosso, per capirci, però si è forse alzata quella di quelli che ritengono che la Roma abbia il coltello dalla parte del manico per monetizzare il più possibile la partenza dell’estremo difensore brasiliano. Che non si accetti, insomma, un’offerta al ribasso come quella, rivelatasi tale sempre di più col passare dei mesi, che venne accettata la scorsa estate per Salah.
A suffragare il ragionamento, almeno un paio di elementi, per ora: Alisson è un valore assoluto, un giocatore, ancorché portiere, per il quale un top club può e deve presentare la classica offerta che non si può rifiutare; si sta per innescare un giro di grandi portieri che, partendo dal nome di De Gea, non può che coinvolgere quello di Alisson, con il Real Madrid tra le ipotesi e il Liverpool che è ormai una certezza, a livello di interesse. Con l’eventuale introito si consentirebbe a Monchi di poter andare alla ricerca di un paio di giocatori di chiara fama, dall’età giusta per creare un “Instant-team”, cioè una squadra in grado di ambire subito alla vittoria del titolo nazionale e di garantire il mantenimento del pedigree raggiunto a livello europeo. Un regista e un laterale coi fiocchi, tanto per fare un esempio, senza dover fare nomi in questa sede.
Detto anche con un poco di amarezza, nessuno si scandalizza più per la prospettiva di veder partire una giocatore fortissimo – chissà quando saremo autorizzati a desiderare di vederne arrivare uno, tra l’altro? -, ma proprio per questo ci piace pensare che si possano investire sempre più proventi da cessioni illustri, perché anche questo sarebbe un sintomo di crescita.
Anche se la metafora è fuori stagione, insomma, nessuno più crede alla Befana, ma i dolcetti ce li meritiamo tutti.