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PALLOTTA “È tempo che le cose cambino”

Il presidente della Roma Jim Pallotta ha risposto così a una domanda sulle sue sensazioni in vista di Roma-Liverpool.

“Non voglio neanche parlare della partita contro il Liverpool. Quelli di solito sono match bellissimi, straordinari, dei grandi eventi sportivi, ma non sono questioni di vita o di morte. Tra la vita e la morte c’è purtroppo il tifoso del Liverpool Sean Cox. Il risultato passa davvero in secondo piano e non voglio parlarne. Sono molto triste per Roma e l’AS Roma, che a causa di pochi individui vedono la propria immagine calpestata in questo modo.

“Non conosco esattamente come siano andati i fatti, ho visto tutti i video in cui c’è Sean a terra: sono immagini terribili, un’espressione di massima stupidità degli uomini e dell’essere umano. E per questo i miei pensieri sono rivolti alla famiglia del tifoso.

“Pochi elementi, che pochi mesi fa ho etichettato con un epiteto noto, rovinano l’immagine di tutti e questo è deprimente. I nostri sono tifosi straordinari, la Curva Sud ha tifosi straordinari. E se è stato possibile fare una rimonta come quella del Barcellona è grazie al contributo del 99,9% dei tifosi della Curva Sud. Purtroppo una piccolissima frangia al di fuori degli stadi rovina tutto. È tempo che le cose cambino, in Italia e a Roma, perché stanno accadendo troppo spesso.

“Vi racconto un episodio che mi è capitato nel 1993, quando sono stato a Firenze. Avevo visitato un museo che tutti conoscete e successivamente sono andato a cena. Dovevo andare proprio lì accanto a mangiare, invece per un cambiamento di programma sono andato in un posto più lontano. L’indomani alle 6 di mattina sono partito per Parigi e quando ho fatto il check in, il concierge una volta saputo da dove venivo mi ha chiesto cosa fosse successo: scorrendo i primi notiziari ho scoperto che il 20 per cento del museo era stato fatto saltare in area. In quell’occasione gli italiani scesero in strada e manifestarono contro la criminalità organizzata. Forse è il caso che si inizi a prendere posizione.

“Purtroppo il calcio italiano e Roma hanno una storia in questo senso, che ormai dura da troppo tempo. È un problema per l’Italia in generale. Tutto questo ci consegna una reputazione immeritata. I nostri tifosi sono fantastici, i migliori del mondo e purtroppo per questa minoranza di perfetti imbecilli rischiamo di compromettere la nostra storia e il nostro patrimonio culturale”.

(fonte: ASROMA.COM)

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