ROMA-COMO. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego Angelino – Ancora un successo di una Roma che, dopo settimane di punti recuperati a chi le sta davanti, scala finalmente una posizione.
Faceva bene a temere la partita col Como, Ranieri: nelle sue valutazioni pubbliche, però, non aveva allertato che i lombardi oltre al gran possesso palla, le danno di santa ragione.
Primo tempo tattico e noioso; Soulé testa bassa e poca lucidità; Shomurodov che corre dietro a tutti ma quando deve giocare il pallone lo cede agli avversari; Paredes ben schermato e Dybala che non sembra in serata.
Il vantaggio ospite – sarà un caso – arrivo poco dopo che la Roma interpreta la partita alla… Juric, accentuando le marcature uomo su uomo a tutto campo.
Mancini macchia la sua partita con una distrazione e la Roma sembra destinata ad interrompere la sua corsa.
Intervallo e cambi; abbiamo visto El Shaarawy subentrare meglio; Dovbyk, dal canto suo, sembra in un’altra serata non esaltante.
Serve Saelemaekers, una bella palla di Celik e un po’ di fortuna per trovare l’1-1 e far iniziare un altro match.
Nonostante Pairetto: giusta l’espulsione ma assurdo fermare il gioco con Dovbyk lanciato in campo aperto.
Folle non interromperlo, invece, quando una capocciata lascia a terra un calciatore per squadra: non fosse stato fuorigioco, come si ci metteva col goal segnato dal Como?
Celik ha un problema fisico e chi lo avrebbe mai detto che ci avrebbe preoccupato: per fortuna entra un buon Rensch; servito da un positivo Cristante, confeziona l’assist per – finalmente – la zampata di Dovbyk.
Si soffre anche in superiorità numerica ma
la Roma ha Mancini e un Dybala che ha fatto ammonire tutti, coi crampi.
Anche in questa ottica e con una gestione sempre un po’ rivedibile dei minuti finali, ecco il palo che fa tremare un Olimpico, per l’ennesima volta, pieno per una squadra nona in classifica.
E adesso? Mentre Fabregas racconta metaforicamente di aver vinto, i romanisti si godono l’ennesimo miracolo di Ranieri, aspettando la partita dell’anno.