ROMA-MONZA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego Angelino – Evitare i rischi di una partita in cui hai solo da perdere: la Roma non cede ad atavici vizi; approccio perfetto alla gara e tre punti in scioltezza, utili ad accorciare la classifica.
Il nono posto è ancora un fardello ma sono cambiate le prospettive: a oggi la Roma può davvero lottare per una piazza europea e, anzi, addirittura recriminare per alcune decisioni arbitrali che l’hanno ostacolata a inizio stagione, oltre al negativo abbrivio di De Rossi e alla più che pessima esperienza di Juric.
Merito della rinascita, pressoché esclusivo, di Claudio Ranieri: l’allenatore ha ridato una logica a un insieme di giocatori smarriti, arrivando a coinvolgere anche gli “ultimi” della rosa, offrendo a chiunque si alleni bene la possibilità di andare in campo.
Ognuno con le sue virtù e i suoi limiti ha contribuito a far sì che la Roma, coi tre punti di ieri, sia la prima squadra del 2025. Raggiunta, finalmente, quella quota 40 che – per qualche settimana – ha davvero rappresentato il pensiero di un porto sicuro.
Si rivede Hummels: un po’ arrugginito, soffre la velocità di Bangoula – su cui fa una grandissima parata Svilar – unico davvero pericoloso del Monza, che Nesta pensa bene di togliere all’intervallo.
Gioiello di Saelemaekers dopo ciabattata di Pisilli a pochi passi da Turati: subito si sentono gli echi di critica per il rinnovo di contratto. Spalle larghe, indispensabili, nelle grandi piazze.
Soulé: fa bene ma può fare meglio; due giocate (per Pisilli e l’assist per Shomurodov) ma comunque intermittente e spesso ancora autore della scelta meno corretta.
Cosa che invece non fa Baldanzi: fosse dotato di un fisico leggermente più strutturato, potrebbe davvero essere un giocatore di grandissimo livello.
Non è statuario ma è uno dei migliori della stagione Angelino, il cui nome verrà associato tra poco al tiro che si insacca nell’angolo opposto al suo mancino.
C’è gloria pure per Cristante, che supera il muro delle 300 partite con la Roma, con un bel goal e, una volta tanto, senza fischi.
Ora la sorpresa Como, che proprio battendo la Roma ha iniziato la sua cavalcata. Abbiamo già dato al “Sinigaglia”: Fabregas sarà pure bravissimo ma, per favore, evitiamo il bis.