BOLOGNA-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego Angelino – Certo, sempre meglio non perdere: però il pareggio della Roma è triste, perché quella di Bologna è una vittoria buttata.
Ranieri ribadisce spesso che per lui conta la squadra dia tutto: verissimo ma aggiungerei che dovrebbe anche evitare di prendere contropiede come fosse una compagine allenata di Italiano o Palladino.
Una volta in vantaggio non si può davvero accettare di subire il pareggio in trasferta in campo aperto, con una sequenza di errori che parte dalla scellerata decisione di Dovbyk di calciare, con quattro uomini in zona da poter servire.
Primo tempo inizialmente avaro di emozioni ma con la Roma che potrebbe già andare in vantaggio: Paredes, Dovbyk e soprattutto Dybala non trovano la via della rete.
Effetto derby già finito per Pellegrini? Prestazione sottotono come quella, a lungo, di Konè.
Viene ascritto un rigore al francese ma è più netto quello commesso dal capitano: comunque malissimo essersi fatti riprendere e superare.
Troppa attesa per le sostituzioni: si vede che la squadra è col fiato corto e, sebbene si conoscano i limiti della rosa, la vitalità di Pisilli andrebbe sfruttata di più.
Il numero 61 inizierà poi anche a migliorare nelle scelte: ieri che deve tirare, cerca un improbabile passaggio col sinistro per Celik.
Dovbyk resta croce (soprattutto) e delizia: se è vero che segna in maniera glaciale il rigore all’ultimo respiro è altrettanto vero che non ci si può accontentare di qualche sponda del suo primo tempo.
Troppe volte anticipato o spostato fisicamente: non è la prima domenica che centrali normali o appena buoni facciano la figura di Baresi nella finale col Brasile.
13 gennaio, quasi 14: notizie di qualche arrivo dal mercato? Dieci giorni e tornano le coppe, probabile unica, flebile possibilità della Roma di giocarle – vincendone una – anche il prossimo anno.
L’aritmetica infatti non si può ingannare: negli ultimi anni alla Roma sono serviti 63 punti per entrare in Europa.
18 partite per farne 39, quindi, con una squadra che non vince in trasferta dal recupero di aprile con l’Udinese.
Una mediocrità che, al momento, non ci si riesce a mettere alle spalle.