ESCLUSIVASTORIE GIALLOROSSE di Franco BOVAIOTOP

STORIE GIALLOROSSE… Il “Tach” di Zeman

di FRANCO BOVAIO- In uno dei suoi monologhi più famosi sul web, l’attore milanese Renato Pozzetto dice che “la vita è tutta un tac”. Scritto così, all’italiana. Per Zeman, nella sua seconda avventura sulla panchina della Roma (stagione 2012-13), il “tach” era scattato per Panagiotis Tachtsidis, un ragazzone greco che, appena era stato riassunto a Trigoria, aveva voluto espressamente con sé per fargli ricoprire quel ruolo di regista che, nel suo celeberrimo 4-3-3, è fondamentale.

“Tach” scritto così, con l’h finale, era dunque stato preso in comproprietà e gli era stato firmare addirittura un contratto quinquennale, perché il nuovo (vecchio) corso di Zemam lo metteva al centro del progetto, visto che il mister lo preferiva addirittura al totem De Rossi nel ruolo di centrale del centrocampo. Quello che, nella sua prima parentesi in giallorosso, aveva ricoperto alla grande Gigi Di Biagio, anche perché in precedenza lo aveva fatto pure in quel Foggia con il quale Zeman si era consacrato nel calcio che conta (e con lui molti dei suoi satanelli rossoneri, tra i quali lo stesso Gigi). Ma Tachtsidis non era certo Di Biagio e alla fine deluse, perché per quanto si applicasse non aveva né i piedi, né la testa, né i tempi dell’altro. Il fisicone, poi, lo penalizzava nei movimenti, rendendolo a volte perfino goffo e la concorrenza con De Rossi finì con lo stritolarlo, anche se in quella stagione 2012-13 mise comunque insieme 23 presenze tra campionato e Coppa Italia (la Roma era fuori dalle coppe europee) con un solo gol, segnato il 27 gennaio 2013 nel 3-3 con il Bologna.

A fine stagione, senza più Zeman in panchina (era stato esonerato in inverno) venne riscattato dal Genoa, proprietario del suo cartellino e di lui, a Roma e alla Roma, restò solo un lontano ricordo. Veloce come un “tach”.

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