STORIA DI IERI di Diego AngelinoCAMPIONATOTOP

LAZIO-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Finisce 0-0 un derby intenso, che lascia alla Roma l’amaro in bocca per i due punti persi. Il bicchiere mezzo pieno racconta comunque di una squadra sempre terza con una gara in meno da giocare.

Canovaccio della partita abbastanza prevedibile: Lazio aggressiva che cerca di rubare palla lanciando subito nello spazio Immobile, contenuto dalla perfetta trappola del fuorigioco attuata dalla difesa giallorossa.

La Roma è stanca di testa più che nelle gambe per l’impresa di martedì ma, nonostante una Lazio vivace, la vera palla goal per andare in vantaggio ce l’hanno i giallorossi, col clamoroso palo di Bruno Peres.

Nella ripresa la squadra di Inzaghi inizia ad affidarsi spesso alla palla alta su Milinkovic-Savic mentre la Roma, uscito uno Schick non brillante come col Barça, deve fare i conti con i cali di Bruno Peres e, comprensibilmente, di De Rossi, oltre che con i problemi muscolari di Manolas.

Nonostante ciò, le opportunità della Lazio restano sempre potenziali, tanto che l’unica parata di Alisson è un “passaggio” di sinistro di Marusic.

Un pensiero per la direzione molto “casalinga” di Mazzoleni, che deve arbitrare in un contesto dove parte dello stadio ribolle per ogni fallo a metà campo. Mancano i gialli a Leiva (il secondo), Immobile e Milinkovic-Savic; resta incredibile il “fallo” di pancia fischiato a fine primo tempo a Nainggolan, che aveva già mandato verso la porta, praticamente in uno contro uno, Džeko. I 3’ di recupero nella ripresa (il tempo perso per la mezza rissa dopo l’entrata di Milinkovic-Savic su Manolas non è stato preso in considerazione) sono pochi.

Nel finale la Roma, in superiorità numerica per la corretta espulsione di Radu, prima rischia con un’opportunità di Marusic (chiuso da El Shaarwy), poi ha tre occasioni pazzesche con Džeko (grande parata di Strakosha, ennesimo “legno” e destro a fil di palo), che non riesce a cogliere per fare sua l’intera posta.

Prima della semifinale d’andata di Champions la Roma ha ora due gare di campionato in cui sono obbligatori i sei punti: Di Francesco dovrà arrivare a ottenerli facendo comunque ricorso a tutta la rosa a disposizione, se vuole – come vorrà – una squadra fresca contro un Liverpool che fa della fisicità una delle sue doti migliori.

 

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