ROMA-SAMPDORIA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego Angelino – La prudenza era d’obbligo, conoscendo i (troppi) pregressi degli ultimi anni e consci del momento: la Roma però fa il suo, con l’auspicio che a febbraio possa affrontare i quarti con una serenità diversa da ora.
Altro elemento che mi preoccupava: due giorni a parlare dell’ipotetico futuro di Dybala anziché della partita di ieri sera.
Ma i giallorossi stavolta sono incisivi nell’approccio e hanno di fronte una Samp – nella testa e negli uomini – concentrata sulla sua difficile situazione in campionato.
Saelemaekers parte da esterno di centrocampo: cross di qualità che Dovbyk sfrutta al meglio. Doppietta per l’ucraino e rafforzamento del pensiero che – vista la povertà circostante – il belga sulla fascia ci stia proprio bene.
Davanti a sé ha Baldanzi: il fantasista – preferito a Soulé – dribbla, corre, segna. A metà primo tempo, contrasto con Vieira che lo sposta di peso: la mancanza di fisicità è sempre un fattore da valutare per l’ex Empoli.
Pratica chiusa dopo meno di 25′, con un 3-0 che non lascia discussioni. Ma non sarebbe la Roma – già in momenti nettamente migliori dell’attuale – se non tentasse di mettersi almeno un po’ in difficoltà.
Il goal subìto è un campanello d’allarme generale: di nuovo non bene Zalewski; di nuovo molto male Hermoso. Nel mercato di gennaio, viste anche le (lunghissime) febbri di Hummels, indispensabile trovare un difensore centrale affidabile.
C’è gloria anche per Shomurodov: buon cross di Angelino, per la gioia doppia – anche da ex genoano – dell’attaccante uzbeko.
Sfortunato un volitivo Soulé, con una traversa che rimanda l’appuntamento con il goal; rivedibile Dovbyk – servito proprio dall’argentino – troppo “delicato” con l’appoggio di piatto tu per tu col portiere avversario.
4-1 e arrivederci a febbraio con questa Coppa : chissà che Roma sarà tra meno di due mesi, che potrebbero – tra mercato e classifica – valere quasi come due anni.