EDICOLA. Oggi il sorteggio e il derby fuori casa fa sorridere. Di Francesco pensa al ritiro a Trigoria
LA REPUBBLICA (L. D’Albergo, F. Ferrazza) – Dal Barcellona alla Lazio, passando per il sorteggio di Champions, rischiano di essere compressi, non controllabili, i pensieri nella testa di una Roma proiettata all’interno di una dimensione sospesa, che non immaginava così di alto livello in Europa. Invece costretta in campionato a fare i conti con un terzo posto da difendere tra tante difficoltà. Così, mentre oggi a Nyon i giallorossi scopriranno chi incontreranno in semifinale tra Liverpool, Real Madrid e Bayern Monaco, Di Francesco quasi benedice il fatto che il derby sarà in trasferta.
Almeno da calendario, l’Olimpico per i giallorossi sarà stadio ospitante. Dato che fa tirare un sospiro paradossalmente di sollievo, visto che, lontano da casa, la Roma ha perso solo una volta, contro la Juve. Davanti al pubblico amico, invece, ben sei le sconfitte (sette con la coppa Italia), per quello che è un record storico. Rovescio di una medaglia che vede invece De Rossi e compagni viaggiare come rulli compressori nelle sfide all’Olimpico in Champions: nemmeno un gol subito, con un pareggio, e quattro vittorie. Numeri impressionanti, che Eusebio spera di confermare domenica sera.
Non effettuerà troppi cambi rispetto alla gara col Barcellona (neanche tattici), il mister abruzzese, con il turnover che verrà invece fatto mercoledì, contro il Genoa.
« Crederci sempre e non arrendersi mai – la filosofia svelata da Dzeko in una chiacchierata con Strootman ( che è in attesa della prima figlia) sui canali social della Roma – quando smetti di crederci smetti anche di giocare e se ti arrendi non saprai mai dove puoi arrivare». Intanto Alisson ammette: «Ho dormito poco dopo il Barca, sono andato a letto alle 5 per rivedere la partita. È stata una serata storica per il club» . Per quanto riguarda i programmi estivi, per il terzo anno consecutivo, la Roma parteciperà all’International Champions Cup negli Stati Uniti. Prima della tournée, il ritiro potrebbe svolgersi a Trigoria, senza spostarsi in montagna.
Si rimane a Roma, più precisamente in Campidoglio, anche per la partita sullo stadio. Ieri è stato pubblicato in albo pretorio il progetto di Tor di Valle: entro 60 giorni si possono presentare controdeduzioni ed emendamenti. Si vedrà. Certo è che dai documenti è sparito una volta per tutte il ponte di Traiano, quello che avrebbe dovuto collegare l’area dell’impianto alla Roma-Fiumicino e che poi, nonostante le fortissime perplessità dei tecnici del Mit sulla tenuta del traffico nei giorni dei match, è sparito. Per la sua realizzazione, nei giorni caldi della conferenza dei servizi in Regione, il ministro dello Sport Luca Lotti aveva promesso un investimento da parte del governo. Per ora, però, la promessa è rimasta tale. Senza stanziamenti pubblici, i privati non realizzeranno l’attraversamento sul Tevere.