Sertori: “Tutto ciò che riguarda la performance è in carico a me. Su Dybala stiamo provando un’altra strada…”
Mark Sertori, Head of Performance dell’AS Roma, ha parlato oggi in un’intervista concessa ai microfoni de Il Romanista. Questo uno stralcio delle sue parole:
“Ho parlato per primo con Dan Friedkin, poi con Ghisolfi e poi di nuovo con Dan Friedkin: ho subito compreso la visione dei Friedkin e ho detto “vengo subito”. La società è un top club, che è cambiata tanto negli ultimi anni, ma che è stata ai vertici della Serie A, facendo percorsi importanti nelle coppe. L’obiettivo non è fare bene per un anno, ma vincere scudetti e arrivare in Champions League per 10-12 anni, creare quindi una continuità di risultati. Il Manchester City, ad esempio, ha avuto diverse fasi negli ultimi anni: Guardiola è arrivato dopo un lungo percorso, costruito anche con altri allenatori, un percorso di crescita globale del club. (…) Qui a Roma sento un’energia incredibile, il sangue dei tifosi, li senti sempre, non c’è una parola per descriverli, “energia” forse non basta. Qui la Roma è una religione.
L’arrivo a Roma circa tre mesi e mezzo fa, oltre 100 giorni davvero movimentati vissuti a Trigoria («Prima De Rossi, poi Juric e ora il mister Ranieri, ma il calcio funziona così») dove quotidianamente cerca di mettere a disposizione di tutta la struttura la sua esperienza maturata in Premier League: «Io sono il direttore delle performances, in altre parole sono capo della “Sport Science” ovvero fisioterapisti, massaggiatori e psicologi. Tutto ciò che riguarda la performance è in carico a me. Qui ho trovato tanta qualità, tanta esperienza, c’è da fare un cambio di passo, piano piano questo cambio ci sarà. Abbiamo avuto delle difficoltà, è vero, De Rossi è stato esonerato, poi è toccato a Juric, ma ora c’è Ranieri. Lo conosco bene, sono 50 anni che è nel calcio, chiunque lo conosce. E ora dobbiamo risalire la classifica, questo è l’obiettivo primario».
Pensi al tema del miglioramento delle performance, impossibile non partire dalle condizioni di Paulo Dybala. La Joya rappresenta la sfida più grande per Sertori e lo staff giallorosso: «Non avevo ancora lavorato con lui. Ma Paulo ha dei piedi incredibili. Sì, stiamo provando con lui un’altra strada, non possiamo dire quale, ma l’obiettivo è farlo giocare il più possibile, renderlo più continuo, abbiamo visto cosa sa fare quando è in campo. Vogliamo che raggiunga gli standard degli altri giocatori. Ma a volte la natura supera la scienza”. (…)