Ranieri: “Spiace per De Rossi, aveva avviato un progetto”
L’ex giocatore ed allenatore della Roma, Claudio Ranieri, è tornato a parlare della Roma sulle pagine del Corriere della Sera. Questo un estratto delle sue parole:
Claudio Ranieri qual era il suo sogno di bambino?
“L’ho realizzato: fare il calciatore”.
E, magari, da grande l’allenatore?
“A quello sinceramente non avevo pensato. Quando Gianni Di Marzio, che mi aveva avuto come difensore prima a Catanzaro e poi a Catania, mi ha suggerito la panchina della Vigor Lamezia, non ero troppo convinto. E invece…”. (…)
Alla fine ha quasi vinto uno scudetto. Forse, quel campionato, perso in volata con l’Inter di Mourinho, è il cruccio più grande della sua carriera.
“Sino a un certo punto. Sono pratico e fatalista. È vero che, per come si erano messe le cose, potevamo farcela. Però nessuno ricorda mai che sono arrivato a campionato iniziato e ho fatto più punti dell’Inter. Eravamo in testa, ma abbiamo perso in casa 2-1 con la Samp, una partita che doveva finire 3-0. Il calcio è così. Della Roma mi resta il cuore gonfio della mia gioia di essere romanista”.
Alla Roma ha sostituito De Rossi e Totti all’intervallo di un derby. Ha rischiato grosso…
“Ma poi abbiamo vinto. Erano troppo coinvolti e così ho responsabilizzato la squadra”.
Daniele è diventato un allenatore.
“Non me lo sarei immaginato. E un mestiere particolare. La prima dote che serve è la pazienza. Mi spiace che lo abbiano esonerato, aveva avviato un progetto”.
Le liti con Mourinho?
“Mi diceva che ero vecchio e che non parlavo l’inglese. Per la verità, oltre all’inglese, parlo anche francese e spagnolo, le lingue dei Paesi in cui ho allenato. Ma quando sono andato all’Inter siamo diventati amici. Non so come sia successo, forse gli hanno raccontato come ero e come allenavo. Così quando mi hanno mandato via dal Leicester, lui che era al Manchester United, si è presentato in sala stampa indossando una maglietta con le mie iniziali: C.R.” (…)
Ora a tentarlo potrebbe tornare la Roma in crisi, magari con un ruolo diverso. Ma questa è un’altra storia. Su cui Ranieri, per mille motivi, non ha niente da dire.