Immobilismo quasi peggio degli errori
(IL TEMPO) Stanno fermi… «almeno non fanno più danni» dice qualcuno consapevole di quanto successo in questa ultima stagione giallorossa ormai compromessa. Il soggetto, anzi i soggetti, nemmeno a dirlo sono Dan e Ryan Friedkin che da quattro anni guidano la Roma. Un periodo particolarmente tumultuoso (quattro allenatori in quattro anni) che è culminato con l’addio «forzato» a De Rossi e l’arrivo di Juric: grande svolta (?). E l’onda lunga dei danni fatti dalla gestione Souloukou che, dopo essersi fatta terra bruciata attorno, ha lasciato (gioco forza) la Roma con una mano davanti e una dietro. E il danno sulla gestione De Rossi è stato anche doppio.
Una collaborazione, quella con l’ex capitano giallorosso, sulla quale i due imprenditori americani, ben imbeccati dalla manager greca, hanno messo una pietra tombale subito dopo l’esonero con quel «non era la persona adatta per vincere trofei» che non solo ha lacerato l’orgoglio di DDR e l’umore dei tifosi romanisti, ma ha anche tagliato definitivamente i ponti con l’unico uomo che la tifoseria avrebbe accettato senza colpo ferire a questo punto della stagione. Con quale faccia si potrebbero presentare ora da Daniele (che tra l’altro sta trascorrendo qualche giorno di vacanza con la famiglia negli States) e chiedergli di tornare!? Altro che mea culpa… in ginocchui sui ceci modello corrazzata Potemkin. Nessuna rivoluzione quindi, nessuna presa di posizione sull’operato di Juric. (…)