STORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

FIORENTINA-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego Angelino – Vincevamo coppe e facevamo finali. Ma “giochiamo male”, dicevano. Oggi viviamo nel terrore di aver visto Ballardini nello stesso stadio dove giocava (?) la Roma.

Cosa possiamo raccontare in più del disastro di ieri sera? Che non abbiamo messo Report dopo il 2-0 – come fatto comprensibilmente da diversi amici – ma che la debacle ci ha toccato in modo ormai quasi marginale. Ed è la cosa forse più triste.

Perché ci aspettavamo esattamente la serata che è uscita fuori: ogni tiro un goal; contropiede tutte le volte che la Fiorentina recuperava palla, perché ci sono chilometri tra reparti svogliati quando non composti da scarsi.

E poi le certezze granitiche della nostra storia: i carneadi di turno che si esaltano e si permettono insulti territoriali (vedi tal Dodò con Pellegrini) ; la prestazione monstre, con goal non quotato, dell’ex Bove, uno dei principali errori di De Rossi già dalla scorsa stagione.

Lo dobbiamo dire oggi che Celik non è adeguato? Sono mesi, anni, che ci sgoliamo per sottolineare le pecche di una rosa che un qualunque Direttore Sportivo noterebbe anche solo osservando di striscio la Roma.

Ieri Boban – a proposito di dirigenti – dice una cosa sacrosanta: non puoi togliere due giocatori esperti al 30′ del primo, a meno che non siano a rischio espulsione. Non siamo di fronte a ragazzini – e nella storia anche recente della Roma ce ne sono stati – che subiscono il peso del debutto e non possono restare nemmeno un tempo intero in campo.

Non voglio parlare troppo di Juric, però: siamo a 11 allenatori in 13 anni e i problemi – principali – vanno, dal 2011, ricercati prevalentemente a livello societario.

Sta di fatto che oggi, tra le varie opzioni possibili, quella di tenere Juric è la peggiore e più pericolosa, per una classifica da tempo priva di sogni e che inizia a diventare preoccupante.

Il mister croato ci ha provato ma non ha capito: che nelle squadre – almeno sulla carta – importanti, non ci si deve fossilizzare sulle proprie idee, bisogna fare di necessità virtù e sì, ogni tanto qualcuno va messo in campo anche solo per il curriculum. Tutto ciò, a maggior ragione, se sei in una società che sta facendo purtroppo collezione di capri espiatori.

Torino e Verona verranno affrontate probabilmente ancora con Juric in panchina: davvero non so cosa potrà venire fuori contro il (doppio) passato dell’allenatore della Roma ma la preoccupazione è altissima.

Liti, ammutinamenti, ribellioni sono figlie di una assenza societaria che permette ai giocatori di sentirsi senza nessuno che li indirizzi, controlli e punisca. Anche qui, un grande classico dei troppi vuoti societari della Roma.

In ultimo – ma non meno importante – va detto che se i giallorossi sono vergognosi, Sozza e Chiffi non sono da meno. Due torti clamorosi anche ieri sera: rigore che va tolto col VAR e fallo, sul 3-1, che in diretta non puoi non dare. L’indecenza della serata non ci permette nemmeno di parlare dell’ennesima dimostrazione che chiunque può inferire sulla Roma.

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