Chi cade si fa male. Notte da gladiatori ma Roma e Inter non possono più sbagliare
(GAZZETTA DELLO SPORT) L’Olimpico staserà avrà la faccia di un anfiteatro, chi cadrà nell’arena si farà male. La Roma ha bisogno di un’impresa per tirarsi su dal 9° posto e rifarsi il morale. Il calendario morbido, che avrebbe dovuto regalare un effetto trampolino, si è trasformato in un’inaspettata palude: 10 punti in 7 partite e la miseria di 8 gol, la metà dell’Inter. La curva, per protesta, ritarderà l’ingresso allo stadio e non è difficile immaginare che, in caso di serata storta, la nostalgia per l’epurato De Rossi diventerebbe gas infiammabile. I Campioni d’Italia hanno bruciato 4 punti nelle prime due trasferte di campionato e, in caso di scivolone all’Olimpico, alla vigilia del partitone di San Siro con la Juve, rischiano di vedere allontanarsi il motivatissimo Napoli di Antonio Conte.
“Serve la partita perfetta”, si dice in questi casi. Infatti, Ivan Juric ieri l’ha detto. Significa grande attenzione difensiva contro una coppia affiatata e temibile come quella formata da Lautaro e Thuram. Il francese lo scorso anno infierì: gol e autogol indotto ad Angelino nella rimonta dell’Olimpico, gol-partita nel ritorno di San Siro. Ma nella fase passiva i giallorossi finora in campionato hanno fatto bene: solo 5 gol subiti, contro i 9 dell’Inter. Da migliorare invece la percentuale realizzativa, visto che la Roma ha tirato quanto i nerazzurri, segnando la metà. (…)