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MONZA-ROMA 1-1. I “Migliori e peggiori” di Franco Bovaio

Altra brutta prestazione, per di più contro l’ultima della classifica. Ormai è un calvario e abbiamo paura che lo sarà per tutta la stagione. È chiaro che è una vittoria buttata, figlia di piedi scarsi e occasioni sparate al vento: quattro Pellegrini; altrettante Koné, che senza questi tiri sbagliati sarebbe stato uno dei migliori; una Celik, che con quel colpo di testa non capiamo ancora cosa volesse fare. Poi Svilar (che prima aveva parato bene) esce male e arriva il pari. Meno male che ora c’è la sosta, almeno per due settimane non soffriremo. Perché quest’anno ci sarà da soffrire. Mettiamoci l’anima in pace. Pure con gli arbitri, perché a Monza c’era un netto rigore su Baldanzi, il quarto scandalosamente non dato alla Roma in questo inizio di campionato.

I MIGLIORI
Dovbyk: si inventa un gol da gran centravanti qual è. Ma deve fare tutto da solo perché nessuno lo assiste come dovrebbe fare. Né Soulé, né Pellegrini, né i terzini. Nessuno. Proprio come accadeva con Lukaku l’anno scorso.
Baldanzi: in una manciata di minuti fa più lui che chi gioca tutta la partita nel suo ruolo di trequartista. Porta vivacità, ha voglia, è in forma, si prende un rigore che non gli danno. Deve giocare sempre. Invece giocano altri.

I PEGGIORI
Pellegrini: credeteci, ci dispiace metterlo sempre tra i peggiori, ma si mangia un gol calciando a lato nel primo tempo, nel secondo tira addosso al portiere e in altre due occasioni calcia a lato. Se ti inserisci e hai i suoi piedi devi fare meglio. Devi.
Soulé: ma che tacchi a fare? E gioca semplice, cavolo! Sei in discussione, devi dimostrare di essere forte, vai semplice e incidi. E invece niente, niente, niente.
Cristante: forse non capiamo più il suo modo di giocare, ma ci appare confusionario e lento, troppo lento. Mai un’idea, un’apertura, un’invenzione.

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