ROMA-VENEZIA 2-1. I “Migliori e peggiori” di Franco Bovaio

Bruttissimo primo tempo, ripresa accettabile, ma solo perché arriva la vittoria, altrimenti sarebbe stato un disastro. La musica cambia con i cambi che fa Juric, segno che la formazione iniziale non andava proprio bene. Emblematica, in tal senso, la prestazione di Angelino: malissimo da braccetto sinistro dei tre di difesa, molto bene da terzino sinistro fluidificante, come si diceva una volta e come torna ad essere nel secondo tempo, con la difesa a quattro. Servivano i tre punti, sono arrivati. Bene così, vista la classifica corta, ma c’è ancora molto da lavorare

I MIGLIORI
Ndicka: è il signore della difesa, nel disastroso primo tempo della Roma chiude su tutti, specie su chi arriva dalla sua sinistra, la fascia di El Shaarawy e Angelino, ai quali scappa ogni avversario.
Pisilli e Baldanzi: entrano e cambiano il ritmo della squadra con la loro gioventù, spregiudicatezza e voglia di affermarsi. Il primo segna anche il gol della vittoria, il suo primo in campionato. Complimenti!
Svilar: sulla vittoria ci sono le sue mani, perché salva in almeno tre occasioni la porta della Roma, risultando fondamentale soprattutto nel secondo tempo, quando si era ancora sull’1-0 per il Venezia, che se avesse raddoppiato avrebbe fatto sprofondare i giallorossi nel baratro.

I PEGGIORI
Celik: inesistente nel suo ruolo di esterno destro, disastroso in quello di centrale di difesa, visto che appena Juric gli ordina di mettersi accanto a Ndicka si fa scappare l’avversario. Meno male che dietro c’è santo Svilar.
Pellegrini: fa un tiro da fuori che meriterebbe miglior sorte e stop. Esce e la squadra acquista più dinamismo e trova la vittoria. La gente lo fischia sonoramente, ma lui dovrebbe zittirla con prestazioni migliori, alla sua altezza. La Roma ha un problema Pellegrini? A voi, che avete avuto la pazienza di leggerci fin qui, l’ardua sentenza.