EDICOLA. La Roma prepara la valigia: il futuro si gioca in trasferta
IL MESSAGGERO (S. Carina) – Il futuro prossimo viaggia in trasferta. E non perché la Roma, nel mini-ciclo ravvicinato di 7 gare che partirà sabato a Bologna, giocherà 4 partite fuori casa e 3 interne. Piuttosto perché tre delle quattro trasferte previste, saranno fondamentali. Partiamo proprio dall’impegno contro i rossoblù. Arriva dopo due settimane di stop apparente, visto che Di Francesco nella sosta ha perso ben 15 nazionali tornati a Trigoria solo ieri.
Alcuni stanchi per aver disputato due gare pressoché per intero (Dzeko, Alisson, Kolarov), altri acciaccati (leggi Pellegrini, risentimento al polpaccio destro, oggi effettuerà una risonanza magnetica: in dubbio per sabato). Gara che arriva tre giorni prima del big match contro il Barcellona in Champions. Partita affascinante nella quale la Roma dovrà rendere credibile il ritorno e non trasformarlo in una passerella dei campioni catalani. Ritorno che ci sarà 4 giorni prima del derby. Ok, si gioca all’Olimpico e le frasi fatte sulla mancata differenza tra chi ospita e la squadra ospitata in una stracittadina si sprecano. Ma il fatto di giocarlo in trasferta, presumibilmente ancora con un buon vantaggio sulla Lazio (ora a -5), indurrà i biancocelesti a fare la partita, visto che sarà una delle ultime possibilità di accorciare in classifica.
La Roma in questa stagione ha dimostrato di rendere meglio fuori che in casa dove è reduce da quattro successi e ha riportato appena 1 sconfitta, contro la Juventus, nelle ultime 21 gare esterne. Sinora la Roma ha vinto il 64% dei match esterni (9 su 14), ottenendo più punti (31) rispetto a quelli casalinghi (28) che sono stati, tra l’altro, uno in più (15 a 14). Trend positivo che viene confermato anche nella statistica dei gol subiti: non concesso nemmeno un gol agli avversari nel 57% dei casi (8 volte), il 65% delle reti subite è nelle partite interne (15 su 23). Il motivo è di facile deduzione. Quando la Roma è attaccata (e lontana dall’Olimpico accade con più frequenza) può schierarsi in fase difensiva con il 4-1-4-1. Baricentro basso, linee vicinissime, verticalizzazioni improvvise e pressing solo nella propria metà campo: modo di giocare che esalta le qualità di molti calciatori in rosa.