RASSEGNA. Roma, Dzeko la “Grande Bellezza” della Capitale
IL MESSAGGERO (M. Ferretti) – Hai capito sto gran pippone di Dzeko. Non soltanto segna praticamente ogni partita, ma si permette addirittura di imbruttire ad un avversario e all’arbitro. Ma come: non era una specie di mammoletta buono soltanto per i tornei parrocchiali? Uno che porge sempre l’altra guancia e che sorride anche al nemico? Qui, ne converrete, la faccenda sta precipitando. Possibile che a San Siro abbia davvero preso un giallo per aver litigato sia con Bonucci che con Banti? Possibile. Vero al punto che Manolas, dopo la rete di Florenzi, ha preso il suo volto tra le mani, l’ha guardato dritto negli occhi e l’ha pregato di stare calmo: per favore Edin, adesso stai tranquillo, per favore.
Un consiglio, affettuoso, a quelli che continuano a non farsene una ragione: mangiate tranquilli, cambiate obiettivo perché sennò vi si rovina il fegato. Perché Edin vi seppellirà a forza di gol. Che, tanto per non perdere il conto, in campionato sono già sette (e uno in Champions, tanto per gradire). E che diventano ventitrè nelle altrettante ultime partite della massima serie, impreziosite da otto assist. Un attaccante formidabile, il più sottostimato della storia della Roma.
PIEDI DA TREQUARTISTA
La sua Grande Bellezza sta anche nella capacità, dote rara per un centravanti, di far giocare bene i compagni. Tutto questo perché, e non ci stancheremo mai di dirlo, Dzeko è uno che sa giocare al calcio, uno che accarezza il pallone, che non lo prende a calci. Uno che ha piedi da trequartista, da rifinitore come dimostrato nell’azione che ha portato al gol di Florenzi. Un’azione che, nella zona decisiva del campo, parte da una sua giocata sontuosa: controllo, protezione della palla, appoggio a Nainggolan e via a seguire. Roba da leccarsi i baffi. O no?
E, se volete, possiamo anche parlare della sua rete: smarcamento, controllo e conduzione verticale della palla, tiro. Come insegnavano una volta al Nagc, quando i mini calciatori venivano ancora presi per le loro qualità tecniche e non per il loro fisico. Ma tanto, vedrete, alla prima occasione Edin verrà nuovamente criticato: gli sarà sufficiente restare a secco per una partita per dare nuova linfa astiosa ai suoi detrattori. E, ve lo assicuriamo, a Roma e provincia ce ne sono tanti. Tanti davvero. Se non altro, Edin è in ottima compagnia, perché nella lista dei sottostimati c’è anche Di Francesco, etichettato già prima che arrivasse alla Roma come inadeguato. Un altro che sta togliendo a parecchi la sete con il prosciutto. Ci siamo capiti, giusto?