PAREDES: “Senza Ranieri sarei già al Boca. Per la Champions dovremo dare il 110%”
Il centrocampista giallorosso Leo Paredes ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Tanti i punti salienti toccati da Dybala al suo futuro dopo la scadenza del contratto. Questo un estratto:
Paredes, come sta dopo il pareggio con la Juventus?
“Bene, è una fase della mia vita in cui sono davvero contento. E pure come squadra siamo in un grande momento. Le 7 vittorie consecutive sono state importanti e anche con la Juventus abbiamo ottenuto un buon risultato. Anche se…”. (…)
Ha rinnovato da poco per un altro anno, il suo quinto a Roma…
“Da quando sono arrivato qui mi sono subito attaccato a questa maglia. Io e la mia famiglia: due miei figli (Victoria e Lautaro, arrivato dieci giorni fa, in mezzo c’è Giovanni, ndr) sono nati qui. È una piazza che amiamo tanto e sono felice di questo rinnovo: volevo stare qui un altro anno per raggiungere qualcosa di importante con la Roma prima, di tornare in Argentina”.
Ma questa famosa clausola a favore del Boca Juniors alla fine c’è o non c’è?
“Il fatto che ci sia o meno cambia poco. Conta invece la mia scelta, che è stata quella di rinnovare. Adesso penso solo a questo, poi quello che succederà lo vedremo più avanti…”.
Quanto ha pesato in questa sua scelta Ranieri? Non fosse arrivato lui, sarebbe già al Boca?
“Ranieri è stato molto importante, mi ha fatto tornare a giocare. È vero, in quei due mesi con Juric ho fatto di tutto per tornare al Boca. E anche la Roma mi aveva detto che se le cose fossero continuate così, avrei potuto iniziare cercarmi un’altra squadra”. (…)
Senza Juric la Roma dove potrebbe essere oggi?
“Questo non lo possiamo sapere, però sicuramente avremmo potuto fare molto meglio, perché la squadra è buona. E lo stiamo dimostrando ora”. (…)
Come si vince un derby?
“Come abbiamo vinto gli altri: giocando bene, con mentalità e un po’ di furbizia che abbiamo avuto sempre in questo tipo di partite”. (…)
Se a novembre le avessero detto che oggi sareste stati in corsa per l’Europa, ci avrebbe creduto?
“Sempre. Scelgo sempre di crederci, è una frase che mi sono anche tatuato. Nonostante i problemi siamo sempre stati convinti della nostra forza. In quel momento eravamo dispiaciuti per come stavano andando le cose, ma conoscevamo le nostre qualità”.
La Roma ci può arrivare in Champions?
“Ci proveremo fino alla fine. Ma per riuscirci dovremo dare il 110%, davanti abbiamo delle squadre fortissime. E daremo il massimo anche per vincere gli scontri diretti, che possono essere decisivi”. (…)