AS ROMATOP

CANDELA: “Ranieri perfetto fino a oggi. Sarei felice se la Roma vincesse perché i tifosi sono felici”

Il campione d’Italia, Vincent Candela, ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali della Roma. Queste le sue parole:

Smesso di giocare ti vediamo sempre lì allo stadio, molto attivo sui social. La Roma ti è rimasta dentro.
“Sono quasi trent’anni che vivo a Roma, le mie figlie sono cresciute a Trastevere. Sto bene qui, ho sempre avuto un bel rapporto con la gente. Mi sento a casa e grazie a loro ho fatto il mio percorso e ancora oggi sono legato alla Roma. Allo stadio sto sempre in piedi perché faccio tutte le cose con passione”.

Ha mai pensato a fare l’allenatore? 
“Perché io sono istintivo, mi arrabbio su un cross sbagliato, mi alzo e mi dicono di abbassarmi perché sto sempre in piedi, sono fatto così. Ho fatto tutte le cose con passione, a volte ho sbagliato ma le ho fatte col cuore, mi viene naturale”.

Questa Roma così cambiata da Claudio Ranieri. Non è un gran normalizzatore, è un grande allenatore.
“Far uscire il 200% da tutti è la cosa più difficile. Lo battono in pochi per esperienza. sta riportando la normalità. La squadra ha dei giocatori non per vincere ma per stare in alto in classifica. È stato perfetto fino ad oggi”.

Forse prima è stata sbagliata la percezione della Roma? 
“Ha una rosa competitiva. Ha dei campioni ed esperienza, non è poco”.

Quanto vi volete bene tu e Totti? 
“Tutte le battaglie fatte in campo e in allenamento, per dieci anni abbiamo giocato insieme poi io ho smesso e lui ha continuato e per dieci anni non ci siamo più visti. La stima e il rapporto che ho e ho avuto con lui è perché si fida di me, è un bel rapporto di amicizia che va oltre trent’anni e mi fa piacere”.

Che emozione è stata entrare nella Hall of Fame? 
“È stata una cosa importante, io vivo di emozioni. Fare parte della Hall of Fame è gratificante sul momento. Fai parte di una squadra che non è solo undici giocatori, ma ventidue con la società e i tifosi, l’ho sempre pensata così. Sono belle sensazioni”.

Angeliño ha faticato inizialmente, ma ha un bel piede. 
“Ha avuto un momento difficile ma è un giocatore forte e corre anche più di me. Ora ha iniziato anche a fare gol. È un giocatore importante. Non è facile il suo ruolo ed è un calciatore che mi piace tantissimo. In questo momento è tra i migliori”.

Ora lo accostano molto a Dimarco, è cresciuto tanto nella considerazione.
“Dimarco è bravo, Theo è un fenomeno ma il livello di Angelino si sta avvicinando al loro”.

Ti mostro due foto insieme a due esterni discreti, Cafu e Maicon…
“Pendolino, una persona che ride sempre, è stato un campione del mondo ma ha avuto anche dei dolori nella sua vita. E’ sempre positivo, un grande campione e un grande uomo. Con Maicon non ho giocato insieme, solo qualche amichevole, parliamo di due dei terzini destri più forti della storia”.

Un pensiero su Zeman. 
“Litigavamo sempre. Ero giovane e non ero abituato ai suoi allenamenti. Però col tempo ho capito che se non lavori in quel modo non rendi. Mi è servito negli anni dopo e lo ringrazio. Mi ha fatto capire che era importante lavorare anche senza il pallone. A me piace correre con la palla. Stare in campo senza pensavo fosse uno spreco di tempo. L’anno dello scudetto ho fatto comprare 11 moto per la squadra. Ogni tanto ci venivo a Trigoria, anche se non si poteva fare”. (…)

Che cosa ti auguri per la Roma? 
“Sono 4 anni che lo stadio è pieno e mi auguro di vincere non dico lo scudetto ma ci basta poco. La gente è appassionata. Sarei felice se la Roma vincesse perché i tifosi sono felici. Tra poco c’è il centenario…”

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