Come Claudio comanda
(IL MESSAGGERO) C’è stato un giorno intero per ripensarci e capire che forse quell’espulsione di Hummels, dopo appena undici minuti, fosse un po’ esagerata, al contrario di quanto pensato, e dichiarato, dopo il fischio finale di Turpin. È l’incipit di Claudio Ranieri nella conferenza della vigilia della sfida contro il suo Cagliari e il Bilbao ormai è alle spalle. Tanti errori sono stati commessi al San Mamès e in alcuni, l’arbitro era incolpevole. I toni sono garbati, ma il tecnico mette i puntini sulle “I”, su vari temi: “Non avevo visto bene la dinamica, non c’erano tutti i parametri per definirla una chiara occasione da gol. Si poteva dare il giallo a Hummels e nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Ma uno come Turpin lo vorrei sempre”. Ranieri va avanti, resta l’ultimo segmento della stagione, nel quale la Roma si gioca la possibilità – senza mai poter sbagliare – di salire sul treno per l’Europa, che ha appena lasciato, con un sogno-utopia di tornare in Champions.
Ci sono una serie di questioni aperte e qualche situazione legata ai calciatori, da chiarire. Ad esempio: perché sono un po’ spariti dai radar e parliamo di gente che fino a ieri era stata determinante, come Saelemaekers, Koné, Pellegrini? Sembra quasi una sorta di scrematura per il futuro, che sappiamo in mano di Ranieri, ora come allenatore e poi come dirigente, lui uomo designato all’ultimo consiglio per il nuovo allenatore. (…)