STORIA DI IERI di Diego AngelinoESCLUSIVATOP

PARMA-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego Angelino – Vincere risparmiando qualche titolare e inserendo i nuovi: missione che la Roma ha saputo portare a termine. 

Il Parma non vince da fine anno e ha perso le ultime tre: nonostante ciò, i giallorossi si limitano ad uno sterile possesso palla, non mettendo mai in particolare difficoltà Suzuki.

Chi può accendere la luce? Senza Dybala, l’unico sarebbe Soulé: la prima mezz’ora dell’argentino è però, di nuovo, desolante.

Mentre il paragone con Iturbe prende sempre più forma, ecco la scintilla: unica giocata degna di nota di Shomurodov e proprio Soulé si guadagna fallo.

Sarebbe rigore, con Paredes già pronto; diventa punizione dal limite, con l’attaccante argentino che riesce a imporsi per calciarla.

Al goal abbiamo reagito tutti come Celik (immagina bellissima): mani tra i capelli a sottolineare la prodezza balistica di Soulé.

I cui mesi sottotono ci fanno ancora più arrabbiare, visto che il bagaglio tecnico a disposizione è quello visto ieri.

Espulsione a favore e vantaggio sulla situazione immediatamente successiva: se non è un unicum nella storia della Roma, poco ci manca. 

Da lì si va al riposo e inizia giustamente, con i cambi, il pensiero del match di giovedì prossimo.

Anche perché la Roma ieri avrebbe potuto mettersi presto, metaforicamente parlando, in pigiama e ciabatte. 

Salah-Eddine, all’esordio in giallorosso, al 52’ ha infatti la palla del 2-0: tira però relativamente centrale e, soprattutto, rasoterra, permettendo a Suzuki di fare la parata del mese.

Poco male, a freddo: si prolunga solo l’agonia di un Parma che, per forza di cose, ha esonerato Pecchia; soprattutto, non si rischia mai davvero il pareggio.

A caldo, però, resta il pensiero che la partita andasse chiusa e che, a meno non ci si chiami Roberto Baggio, le rabone sarebbe meglio lasciarle protagoniste negli allenamenti di metà settimana. 

Peccato aver buttato mesi tra l’inesperienza di De Rossi e l’arroganza di Juric: altrimenti questa Roma, prima col Napoli nelle ultime 9 partite, lotterebbe oggi concretamente per un posto nella prossima Champions.

Ribatto sul tema dei rigori o presunti favoritismi: siamo talmente scottati dal fatto che non ci venga dato il dovuto che, quando accade, quasi ci sentiamo in colpa.

Ora giovedì: il ritorno del playoff col Porto è, semplicemente, la partita più importante della stagione. 

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