RASSEGNA STAMPA

Non parlate di vessillo

(IL ROMANISTA, Cagnucci) Non v’azzardate a parlare di vessillo solo perché abbiamo a che fare col Porto. È un sedicesimo di finale di Europa League, non uno Scudetto a cui mancavano 3 partite e 41 anni. Questa notte è la stessa con l’Eintracht, solo molto più difficile, ma in palio c’è lo stesso dovere di andare avanti in una coppa che i romanisti sentono “loro”. (…)

Oggi c’è Roma-Porto. Noi siamo un po’ il loro Feyenoord o loro per noi il nostro Liverpool: ci hanno eliminato tre volte su tre e almeno due volte eravamo più forti noi. Hanno stufato, so pure antipatici, hanno i colori e le amicizie sbagliate. È l’ora di mandarli a casa. (…) Da ieri sappiamo che i giocatori lavorano con il sorriso e che si sento una famiglia: bene, ne prendiamo atto e sorridiamo anche noi, ma pure quando eravate tristi dovevate giocare a pallone. Nessun porto, siamo in mare aperto, con la bussola di Ranieri per superare scogli e onde da superare per arrivare dall’altra parte che si chiama Bilbao. (…)

ARTICOLO ORIGINALE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *