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ROMA-LAZIO 2-0. I “Migliori e peggiori” di Franco Bovaio

Roma è giallorossa, come è giusto che sia, visto che il derby va alla squadra che porta il nome e i colori della Capitale, dove non conta chi è nato prima, ma chi, nel mondo, rappresenta veramente la città. La Roma vince il derby perché imbriglia la Lazio, la stende con un uno-due nei primi venti minuti e poi la controlla chiudendole varchi e linee di gioco. Vittoria strameritata, chi dice il contrario mente.

I MIGLIORI
Ranieri – Gliela incarta a Baroni come un maestro fa con l’allievo. Per lui 5 derby vinti su 5. L’uomo derby della Roma è lui, come è anche l’uomo della rinascita giallorossa. Merita una statua a Trigoria, perché è uno dei più grandi allenatori che la Roma ha avuto in panchina.

Dybala – Un primo tempo stratosferico. I laziali non lo prendono mai, tanto che ne fa ammonire tre. Avvia l’azione del 2-0, ispira il gioco, fa tutto quello che deve un campione del suo calibro.

Saelemaekers – La Roma faccia di tutto per tenerselo stretto perché è un calciatore di altissimo livello. Esce stremato, ma aveva giù fatto il gol e tutto quello che poteva.

Pellegrini – Ranieri lo mette dal primo minuto e lui segna il suo terzo gol nel derby, tutti sotto la nord, indirizzando la gara verso la Roma. Finalmente lo vediamo ridere e gli possiamo dire “Bravo”.

Paredes e Koné – Il primo fa una prestazione monumentale, perché gioca il derby come va giocato, all’argentina, come se fosse Boca-River. Il secondo è il cagnaccio che manda in tilt i laziali con il suo moto continuo e la sua grinta, che fa sbroccare Guendonzi.

I PEGGIORI
Quando vinci un derby come questo non ci sono peggiori. Bravi tutti. 

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