Ranieri, ultimo tabù. Il futuro della Roma si gioca in trasferta: fuori la verità
(IL MESSAGGERO) È proprio “fuori” la verità. Fuori, cioè in trasferta. Lì, la Roma è mancata. L’ultimo squillo ormai è troppo lontano, nemmeno lo si ricorda più: Udine, 25 aprile 2024, gol di Cristante, che con un colpo di testa vincente ha chiuso dieci giorni dopo quel match interrotto per il problema al polmone subito da Ndicka, abbattuto da un colpo grosso di Lucca. Nove mesi sono passati senza vincere, con molte umiliazioni subite, specie quest’anno, su tutte a Firenze e Verona, quando Juric sedeva sulla panchina della Roma. La Roma quest’anno ha portato a casa solo sei punti (in campionato) lontano dall’Olimpico, tre con De Rossi, uno con Juric e due con Ranieri e due in Europa League, uno con Juric e uno con Ranieri. Che ora ha il compito di confermare quanto di buono, invece, ottenuto dalla partite all’Olimpico: sei vittorie di fila, coppe comprese.
In casa la Roma vince e segna, fuori torna a essere un gattino abbandonato e non si conferma mai. La migliore prestazione, forse, quella di San Siro con il Milan (oltre a quella in Europa League con il Tottenham) finita 1-1, meno bella, invece, ma con un punto portato a casa, quella di Bologna due domeniche fa. Ora si riparte, in tutti i sensi e la trasferta deve portare alla svolta, quella definitiva, come doveva essere – e non è stata – quella di Como dopo i convincenti successi casalinghi con Lecce e Braga: le prossime forse sono le ultime occasioni per risalire la classifica e tornare a fare la voce grossa in Europa (non in Champions), dove la Roma negli ultimi anni ha spadroneggiato. Si ricomincia dall’Olanda. La Roma in Europa League è al momento al quattordicesimo posto con nove punti, ma la classifica è molto corta: con un successo in casa dell’Az Alkmaar (diciannovesima a 8 punti), i giallorossi potrebbero garantirsi il passaggio almeno al playoff. Con la doppietta, ovvero con il successo nel turno successivo con l’Eintracht (13 punti e quinto po-sto), allora si aprirebbero le porte di un volo diretto agli ottavi. (…)