RASSEGNA STAMPATOP

Pellegrini: “Roma non una squadra qualsiasi. Di Ranieri mi fido ciecamente”

Il giallorosso Lorenzo Pellegrini ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Questo un estratto delle parole del capitano della Roma:

Trecentotré partite con la Roma e tra un paio di giorni la tua fascia di capitano compie quattro anni.

“Arrivò dopo la sconfitta con lo Spezia, 4-2 in coppa Italia, la partita dei sei cambi, l’irregolarità. Finimmo in nove contro undici. Ci fu una discussione e Dzeko, che era il capitano, pagò con la fascia. Edin sa bene come andò, io stesso provai a spiegare alla società che la decisione era sbagliata”.

È una fascia che pesa?

“Pesa, ma non mi ha cambiato di una virgola, né responsabilizzato maggiormente. Perché la Roma l’ho sempre presa molto seriamente. Ormai sono all’ottavo anno, ma mi alleno a Trigoria, che è casa, da quando di anni ne avevo nove. Ai compagni ho sempre cercato di far capire cosa significasse giocare nella Roma, che non è una squadra qualsiasi”.

Sei riuscito a sapere cosa aveva spinto l’Olimpico a fischiarti ripetutamente? 

“I risultati hanno peggiorato il clima in generale. E poi una montagna di stupidaggini, bugie messe in giro per fornire alla gente uno o più colpevoli. Ma colpevoli di cosa? Solo dei risultati”.

Girarono voci sul tuo coinvolgimento negli esoneri di Mourinho e De Rossi. 

“Con José ho vissuto gli anni più belli della mia carriera. Subito dopo l’esonero altre voci ridicole, ci sentimmo al telefono perché desideravo chiarire la mia posizione e lui ha capito. Mou è trascinante, ti folgora. Noi ci dicevamo che se prima di ogni gara ci avesse chiesto di sbattere la testa contro un albero l’avremmo fatto tutti…Anche quella del tradimento a Daniele è pura fantascienza, invenzioni di chi non ha idea del rapporto che avevo e conservo con lui. Spesso la verità non interessa, è d’intralcio”. (…)

Non stai attraversando un momento particolarmente brillante, come condizione generale. 

“Ma mi sto allenando bene. Quando entro in campo vorrei spaccare il mondo per la Roma, a volte mi rendo conto di non riuscire a dare tutto quello che vorrei”.

Hai accettato le panchine imposte da Ranieri senza fare un plissé. Ricordo che dopo le prime dicesti: “Il mister mi sta gestendo così e io mi fido di lui. È ovvio che non vedo l’ora di giocare”.

“Mi fido ciecamente, con Ranieri la strada è pulita, ha spazzato via tutte le ombre”.

Lorenzo, pensi di avere il carattere del capitano?

“Non sono un tipo particolarmente estroverso, non prendo i compagni a urlacci in campo, ma so cosa si deve fare per dare una mano alla squadra”.

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