Non c’è Roma senza Mancini
(CORRIERE DELLO SPORT) Le ultime sette partite sono un campionato rappresentativo della stagione della Roma. Un numero piccolo, ma sufficiente per dire che il registro è cambiato da così a così da quando Claudio Ranieri è volato a Londra per stringere la mano ai Friedkin e aggiustare le cose a Trigoria.
Di questi 630 minuti esce una squadra che fa funzionare l’attacco e la difesa: tra campionato e coppe, infatti, si registrano 19 gol realizzati e appena 5 subiti. La mossa di rispolverare Hummels ha pagato, così come quelle di dirottare lateralmente Ndicka e di confermare Mancini nel suo ruolo naturale. Già la retroguardia è finalmente tornata a blindare la porta di Svilar, l’ultimo ostacolo, tra l’altro neanche così facile da superare.
Passano gli allenatori, cambiano le stagioni, si alzano trofei e si attraversano crisi ma lui è sempre lì. Mancini continua ad essere uno degli inamovibili della vecchia guardia. (…)