UNION SG-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…
di Diego Angelino – Niente di nuovo sul fronte occidentale. Una Roma vuota e triste, si complica la vita anche in Europa pareggiando – nientepopodimenoché – con la 10ª della ProLeague belga.
“Hummels lo vedo solo nel ruolo di Ndicka”, ci aveva detto Juric. Ndicka non c’è, il libero lo fa Cristante. Che dovremmo pensare?
Pronti via, i padroni di casa al tiro. Khalaili avanza e calcia indisturbato: un manifesto della Roma attuale.
Primo tempo vicino al soporifero, poi la Roma trova quasi per il caso vantaggio: crossone di Pellegrini con poche pretese, che però Mancini – con la complicità dei portiere avversario – trasforma in oro.
Sei avanti, devi tenere contro – ribadiamo – la decima del campionato belga, non proprio il Real di Di Stefano.
Ma l’Union, con i cambi, inizia a prendere campo: la Roma, sta lì, sempre con quest’aria di chi passa da quelle parti per caso. L’epilogo non può che essere il goal degli ospiti.
C’erano già stati due angoli in cui Svilar aveva subìto un blocco avversario: ed è un problema per più motivi.
Il primo che non c’è un compagno che questo blocco lo eviti; il secondo che lui non spinge via chi gli sta davanti; il terzo che non lo “sfrutta” almeno per guadagnare una punizione; il quarto che – dopo Verona – continua a farsi beffare.
Sul goal inciampa e scivola, col solito Celik che si perde l’avversario: Svilar metterà poi una pezza nel finale per conservare almeno il pareggio.
Pareggio, già: appena un punto conquistato contro Elfsborg e Union Saint Gilloise. Deprimente.
Un po’ come la fotografia che Aldo Serena, voce tecnica di Sky, ha fatto di Zalewski dopo un tentativo sulla fascia: un buono spunto, vanificato però da un cross “spaventato” e ininfluente.
Come l’ incisività di Juric: ero convinto che avrebbe potuto fare discretamente o, perlomeno, non avere questa media da mani nei capelli.
Invece ha scelto di snaturarsi – almeno nei comportamenti – forse anche perché ha capito subito di essere solo.
Ma – per dirne una – l’ostracismo nei confronti di Hummels e il non aver compreso in fondo la realtà di Roma, ne fanno un allenatore non adeguato a questa piazza.
Le ultime ci danno il jet dei Friedkin pronto ad arrivare, carico – pare – di allenatore e dirigenti. Domenica però, nel frattempo, c’è il Bologna da battere assolutamente.