ROMA-BOLOGNA 2-3. I “Migliori e peggiori” di Franco Bovaio

Ormai è un’agonia. Uno stillicidio di delusioni e arrabbiature. Si salva qualcuno, certo, ma pochi. E dato che la fortuna aiuta gli audaci, questa Roma, che audace non è, prende ancora un legno, con Soulé, nell’unico lampo della sua partita, quando manda sulla traversa la palla ricevuta da Konè. Quanto a Juric … Oltre che mediocre era sfortunato pure quando allenava il Genoa e Napoleone diceva che è sempre meglio avere generali fortunati che bravi.

I MIGLIORI
El Shaarawy – Fa una doppietta dopo che è stato spostato sulla fascia destra, a dimostrazione che qui può giocare. Anzi, va meglio a destra che a sinistra. È lui da mettere al posto di Celik, con Angelino riportato a fare il terzino sinistro, in quello che è il suo vero ruolo.

Manu Konè – Si danna l’anima per dare nerbo ad una squadra che non lo ha. Combatte per lui e per tutti, corre e ci mette sempre il piede. Fornisce a Soulé un assist d’oro che questo non sfrutta, anche per una buona dose di sfortuna.

Dahl – Il ragazzino entra bene in partita ed alla fine è una delle pochissime note positive dell’ennesima giornata no della Roma.

I PEGGIORI
Mancini – Sbaglia molto, anzi quasi tutto. A cominciare dalla dormita che si fa sull’1-0 del Bologna, quando stoppa il pallone in area col basso ventre anziché buttarlo via.

Celik – Colpevole insieme a Mancini sull’1-0 di Castro, che segna su rimpallo perché lui non dà un bel calcione al pallone, ma lo tocca col piedino tirandoglielo addosso.

Dovbyk – Liscia il pallone del possibile 3-3 sull’assist di Shomurodov come non avrebbe fatto neanche Aristoteles della Longobarda di Lino Banfi. Non stoppa un pallone che è uno. Con Liedholm avrebbe fatto tanto muro e tanti fondamentali in allenamento. Sarà pure servito male, ma non ci sembra un fenomeno.

Soulé – Si vede solo in occasione della traversa. Per il resto è un fantasma.